• Next Generation EU e Recovery Fund

    Trasformazione digitale imprese: domande di aiuti entro il 30.06

    PID-Next è il Polo di Innovazione del Sistema Camerale e ha l'obiettivo di supportare la trasformazione digitale delle imprese, in particolare quelle di micro, piccole e medie dimensioni (MPMI). 

    A tal fine vengono offerti servizi finanziati con contributi pubblici da un minimo del 90% fino al 100% per le micro e piccole imprese – di first assessment e attività di orientamento a cui è possibile accedere attraverso la partecipazione all’avviso pubblico partito in dicembre 2024 e attivo fino al 30 giugno 2025.

    Vediamo tutte le regole per partecipare.

    PID-Next: che cos’è?

    Su PID-Next di Unioncamere le imprese poranno partecipare al progetto, previa presentzione della domanda, che si sviluppa come segue:

    1. Analisi personalizzata maturità digitale; la prima fase prevede il First Assessment Digitale ovvero un incontro in impresa con un addetto del Polo che svolgerà una prima analisi del livello di maturità digitale e soprattutto degli obbiettivi dell’azienda e dei fabbisogni tecnologici necessari al loro raggiungimento.
    2. Orientamento e Innovazione: in questa fase le imprese ricevono un report che raccoglie gli esiti del primo incontro e suggerisce i partner con cui l’impresa può proseguire il proprio cammino di digitalizzazione e segnalando eventuali possibilità di finanziamento ulteriori che potrebbero essere utilizzate.
    3. Opportunità per le Imprese: PID-Next apre la strada al trasferimento tecnologico e accesso a un network di partner pubblici e privati mirato sulle esigenze dell’impresa.

    PID-Next: i beneficiari e le domande entro il 30 giugno

    L'agevolazione PID-Next rivolta alle Micro, Piccole e Medie Imprese (PMI) con sede legale o operativa in Italia prevede una partecipazione all’Avviso pubblico con domande da inviare attraverso la piattaforma restart.infocamere.it a partire dalle ore 10:00 del 16/12/2024, accedendo con SPID/CIE/CNS, e fino a ore 16:00 del 30 giugno 2025.

    A tal fine Unioncamere ha pubblicato anche una apposit qui: scaricabile QUI

    In data 15 aprile sul sito del suddetto Polo di Unioncamere è stato pubblicato un avviso che appunto informa della proroga al 30 giugno della data entro la quale aderire alla iniziativa e si informa di quanto segue: si autorizza la modifica dell’articolo 4, comma 1 lettera b) dell’Avviso PID NEXT, come di seguito riportata:
    “siano regolarmente costituite come impresa e iscritte nel Registro Imprese (si specifica, a tal proposito, che non è sufficiente la sola iscrizione nel Repertorio Economico Amministrativo). Sono ammesse anche le imprese individuali, artigiane e agricole. I soggetti non residenti nel territorio italiano devono avere una personalità giuridica riconosciuta nello Stato di residenza come risultante dall’omologo Registro Imprese; per tali soggetti, inoltre, deve essere dimostrata, prima del ricevimento del servizio, la disponibilità di almeno una sede secondaria nel territorio nazionale e il rispetto degli adempimenti di cui all’articolo 9, terzo comma, primo periodo, del decreto del Presidente della Repubblica 7 dicembre 1995, n. 581”.

     Per tutte le ulteirore regole di partecipazione si rimanda al sito del Polo di Innovazione..

  • Next Generation EU e Recovery Fund

    Codice degli incentivi: ciclo di vita degli aiuti alle imprese

    Il CdM n 101 del 21 ottobre ha approvato tra gli altri un Dlgs in via provvisoria con il Codice degli incentivi.

    Nel dettaglio il testo attraversa tutto il processo connesso alla realizzazione del sostegno pubblico mediante incentivi alle imprese, definito “ciclo di vita dell’incentivo”, vale a dire:

    • programmazione,
    • progettazione, 
    • attuazione, 
    • pubblicità e valutazione dei risultati.

    Vediamo ulteriori dettagli dal comunicato stampa del Governo.

    Decreto incentivi: testo approvato il 21 ottobre

    Il Consiglio dei Ministri del 21 ottobre ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che, in attuazione dell’articolo 3, commi 1 e 2, lettera b), della legge 27 ottobre 2023, n. 160, introduce il Codice degli incentivi.
    Il testo, come sintetizza il comunicato stampa dello stesso Governo, è volto a riordinare l’offerta degli incentivi statali, rafforzando il coordinamento tra amministrazioni centrali ed enti locali, e a semplificare le procedure e la relativa strumentazione tecnica. 

    L’adozione del Codice degli incentivi consente di superare la frammentazione registrata in materia per realizzare un sistema di regole compiuto e organico, che anche la Commissione europea ha sostenuto, inserendo la riforma nell’ambito della revisione del PNRR e del recepimento del capitolo dedicato a Re-Power Eu, individuandola come una possibile best practice a livello europeo.
    Il testo attraversa tutto il processo connesso alla realizzazione del sostegno pubblico mediante incentivi alle imprese, definito “ciclo di vita dell’incentivo”, vale a dire programmazione, progettazione, attuazione, pubblicità e valutazione dei risultati.
    Si giugne alla centralità degli strumenti digitali, a partire dal “Registro nazionale degli aiuti di Stato” e dalla piattaforma telematica “incentivi.gov.it” – entrambi in capo al Ministero delle imprese e del Made in Italy – che saranno potenziati. 

    Inoltre, si provvede alla standardizzazione e razionalizzazione dei processi di utilizzo, di richiesta e di applicazione degli incentivi.
    In proposito si prevedono disposizioni per uniformare i principali contenuti dei bandi adottati dalle amministrazioni competenti, con la previsione anche di un “bando-tipo” in materia di incentivi alle imprese.
    Si introducono anche strumenti di programmazione dell’intervento pubblico in funzione dei risultati. 

    La realizzazione del Programma Triennale degli Incentivi sarà infatti supportata dallo svolgimento di attività valutative che il codice prevede nel corso dell’intero ciclo di vita dell’agevolazione. 

    A tal fine sarà istituito presso il Ministero il “Tavolo permanente degli incentivi”, una sede stabile di confronto tra Amministrazioni responsabili dello Stato, delle Regioni e delle Province Autonome.
    Si prevede, infine, una disciplina che regola le cause di esclusione all’accesso alle agevolazioni, come per esempio la sussistenza di una causa interdittiva in materia di documentazione antimafia, violazioni delle norme in materia di contributi previdenziali e mancata assicurazione per danni da calamità naturale.

    Codice degli incentivi: la valutazione degli incentivi

    Con l'art 22 della bozza del Codice degli incentivi si prevede che al fine di assicurare un processo decisionale basato sulle evidenze, le iniziative di sostegno pubblico realizzate attraverso gli incentivi sono assistite da un sistema di valutazione operante lungo il ciclo di vita degli incentivi, comprensivo delle attività di:

    • valutazione ex ante, 
    • valutazione in itinere 
    • valutazione ex post.

    La valutazione ex ante è realizzata in sede di progettazione di un nuovo incentivo, allo scopo di identificare le iniziative più adeguate a realizzare un sostegno pubblico efficace e coerente con la strategia di crescita definita a livello nazionale ed europeo e di ottimizzare l’allocazione delle risorse finanziarie dedicate. A tal fine, i progetti di legge istitutivi di nuovi incentivi ovvero i progetti di nuovi incentivi adottati dalle amministrazioni responsabili sulla base delle disposizioni di legge vigenti sono accompagnati da una illustrazione recante indicazioni rispetto al contesto e agli obiettivi di riferimento.

    Per lo svolgimento delle attività di valutazione ex ante, tra i servizi del sistema incentivi Italia sono rese disponibili, ai sensi dell’articolo 3, apposite funzionalità, atte ad agevolare l’elaborazione di analisi mirate, nonché attività di monitoraggio, anche al fine di individuare analoghi incentivi e possibili sinergie tra le programmazioni.

    La valutazione in itinere analizza evidenze preliminari sui risultati di un incentivo programmato e i primi segnali di allineamento o disallineamento rispetto agli obiettivi e all’impatto atteso, dovuti a fattori interni ovvero esogeni ed imputabili all’evoluzione del contesto socioeconomico di riferimento, consentendo alle amministrazioni responsabili di verificare l’eventuale opportunità di revisione di quanto programmato o delle modalità di azione

    dell’incentivo.

    La valutazione ex post è diretta a verificare la capacità degli incentivi di determinare risultati in linea con gli obiettivi definiti nell’originario programma di intervento o alle sue eventuali modificazioni, agevolando una successiva migliore qualità della programmazione e dell’attuazione da parte delle amministrazioni responsabili.

    La valutazione in itinere e la valutazione ex post sono effettuate secondo un piano di valutazione, redatto sulla base dei seguenti criteri:

    • a) il piano di valutazione è predisposto da ciascuna amministrazione responsabile per la definizione degli incentivi che intende sottoporre a specifica valutazione, selezionati secondo i seguenti principi guida:
      • 1) proporzionalità e rilevanza, con un approccio mirato rispetto alle caratteristiche di ciascun incentivo e con concentrazione delle attività di valutazione sugli incentivi che, tenuto conto anche della dotazione finanziaria e della durata nel tempo, hanno un potenziale maggiore impatto sociale, economico o ambientale o risultano di particolare rilevanza conoscitiva;
      • 2) coordinamento e ottimizzazione delle valutazioni, concentrando le risorse su incentivi che presentano caratteri di innovazione rispetto agli obiettivi o alle modalità di azione ed evitando di rinnovare lo sforzo amministrativo rispetto alla valutazione di incentivi cui, sulla base della specifica disciplina di riferimento, anche europea, sono già associati sistemi di valutazione o per i quali sono state già realizzate valutazioni di adeguato contenuto conoscitivo, ivi incluse quelle realizzate autonomamente da riconosciuti centri di ricerca;
    • b) il piano di valutazione individua le modalità di svolgimento delle attività valutative, ivi inclusi la governance del piano, gli ambiti di valutazione, le domande valutative, gli indicatori di risultato, la metodologia prevista per svolgere la valutazione, le modalità di raccolta dei dati, il calendario previsto per la valutazione, la descrizione dell’organismo, interno o esterno indipendente, che svolge la valutazione, il coinvolgimento delle parti economiche e sociali, le eventuali modalità previste per assicurare la pubblicità della valutazione, oltre alla pubblicazione di cui al comma 8;
    • c) oggetto di valutazione sono singoli incentivi ovvero, qualora utile e pertinente, un insieme di incentivi accomunati da legami settoriali o territoriali o, comunque, strategici;
    • d) la valutazione è svolta relativamente a uno o più dei criteri seguenti: efficacia, efficienza, rilevanza, coerenza. La valutazione si estende, inoltre, ad ambiti trasversali, quali inclusività, non discriminazione e sostenibilità ambientale.

    Le amministrazioni responsabili predispongono le procedure necessarie per produrre e raccogliere i dati necessari alle valutazioni in itinere ed ex post definendo apposite disposizioni anche nell’ambito dei bandi. Gli incentivi non inclusi nel piano di valutazione sono, comunque, oggetto di monitoraggio dei risultati sulla base delle disposizioni dei predetti bandi.

    Ferma restando l’illustrazione di sintesi degli esiti delle valutazioni effettuate e le indicazioni sul piano di valutazione previste nell’ambito del Programma degli incentivi ai sensi dell’articolo 4, comma 4, al fine di favorire la maggiore diffusione delle risultanze, gli esiti delle valutazioni in itinere ed ex post sono pubblicati nel sistema Incentivi Italia ed acquisiti nell’ambito della relazione prevista dall’articolo 1 della legge 7 agosto 1997, n. 266.

    La determinazione delle eventuali risorse da destinare alle attività di valutazione è operata nell’ambito dell’attività di programmazione degli incentivi, ai sensi dell’articolo 4, comma 1, lettera d)

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    PNRR: ammesso il cumulo tra risorse nazionali e locali

    Le linee guida per lo svolgimento delle attività di controllo e rendicontazione degli interventi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza approvate dalla Ragioneria generale dello Stato con circolare 13 del 28 marzo 2024 chiariscono, con una appendisce sulla duplicazione dei finanziamenti, la cumulabilità delle risorse.

    Vediamo cosa contiene l'Appendice tematica sulla duplicazione dei finanziamenti.

    PNRR: ammesso il cumulo tra risorse nazionali e locali

    Nella sezione I intitolata definizione della duplicazione dei finanziamenti al fine di giungere alla possibile cumulabilità delle risorse si effettua un distinguo delle tipologie di aiuti.

    Viene innanzitutto precisato che gli Accordi di finanziamento tra la Commissione europea e l’Italia definiscono la duplicazione dei finanziamenti come “un finanziamento fornito in violazione all’art. 94 del Reg. (UE) 2021/241”. 

    Gli stessi Accordi, nell’Annex III “Modello della Dichiarazione di gestione”, prima parte del punto 4 5 , prevedono che milestone e target siano conseguiti esclusivamente con risorse del RRF (Dispositivo per la ripresa e resilienza) e non con ulteriori fondi UE. 

    Il concetto di duplicazione dei finanziamenti, in ambito RRF, è in parte diverso rispetto a quanto previsto per gli altri fondi UE, in considerazione delle peculiarità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza legate alla natura stessa del Piano – performance based – in cui l’erogazione delle rate di finanziamento non è collegata alle spese effettivamente sostenute e certificate, come accade nell'ambito degli altri fondi UE, bensì al soddisfacente raggiungimento di una serie di milestone e target. 

    Ciò premesso è possibile fare, in linea generale, la seguente distinzione: 

    • a) per i fondi UE, la duplicazione dei finanziamenti è generalmente un tema legato esclusivamente alle spese sostenute, le quali non devono essere coperte dal rimborso di più fondi UE e nazionali (il medesimo costo di un progetto non può essere rimborsato due volte a valere su fonti di finanziamento pubbliche anche di diversa natura); 
    • b) in ambito RRF, la duplicazione dei finanziamenti è un concetto legato anche alle attività previste per il conseguimento della performance del PNRR, i cui costi devono essere coperti esclusivamente con l’RRF. 

    Più nel dettaglio, in ambito RRF, bisogna fare un distinguo tra duplicazione dei finanziamenti a livello di Misura ed duplicazione dei finanziamenti a livello di progetto.

    L'appendice specifica che: Al fine di garantire il pieno raggiungimento della performance ovvero per far fronte a incrementi di costi – non previsti – necessari per la realizzazione delle attività progettuali previste dalle Misure PNRR, è possibile, senza che si configuri un caso di duplicazione dei finanziamenti, cofinanziare la Misura/i progetti con altre risorse nazionali, regionali o locali, a parità di milestone/target da raggiungere e a parità di contributo RRF. Resta fermo che il medesimo costo di un progetto non può essere rimborsato due volte a valere su fonti di finanziamento pubbliche anche di diversa natura. 

    Allegati:
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    PNRR e Ministero dell’ambiente: le istruzioni per comunicare via mail

    Con un comunicato stampa il Ministero dell'ambiente comunica l'attivazione di una casella di posta elettronica preposta ai quesiti sul PNRR di sua competenza.

    In particolare, il seguente indirizzo: quesitipnrr@mase.gov.it deve essere utilizzato per:

    • la ricezione dei quesiti relativi alle misure PNRR per richieste di informazioni o di supporto, 
    • da parte di soggetti attuatori o beneficiari (come, ad esempio, amministrazioni pubbliche e imprese coinvolte, a vario titolo, nell’attuazione di un intervento PNRR).

    Nell’e-mail occorrerà indicare ogni riferimento utile per la gestione del quesito.

    Più precisamente, la e-mail dovrà necessariamente rispettare, a pena di irricevibilità, i seguenti requisiti:

    • l’oggetto dovrà necessariamente contenere il riferimento alla misura PNRR, identificata mediante codice misura, numero investimento e denominazione (ad es: M2C2 I1.4, – Sviluppo del biometano, secondo criteri per promuovere l'economia circolare);
    • il corpo dovrà necessariamente contenere:
      • i dati per identificare il soggetto che presenta il quesito (ragione sociale e P.IVA/C.F.);
      • se pertinente, lo specifico riferimento al progetto presentato o approvato, o alla domanda presentata, comprensivo del n. protocollo o del codice fornito dalla piattaforma al momento della presentazione della domanda;
    • il quesito con chiara esposizione della questione e, se pertinenti, specifici riferimenti ad articoli di legge, del bando, ecc.;
    • eventuale riferimento a quesiti inviati in precedenza.

    Attenzione al fatto che il soggetto che pone il quesito è consigliato che fornisca un recapito telefonico da poter utilizzare nel caso il Ministero abbia la necessità di interagire con il richiedente.

    La casella postale dedicata ai quesiti PNRR deve essere utilizzata esclusivamente:

    • dai Soggetti attuatori 
    • o Soggetti beneficiari di fondi PNRR 
    • o da coloro che hanno presentato o intendono rispondere a un Bando o Avviso PNRR.

    Non saranno prese in carico:

    • e-mail che non contengano tutte le informazioni richieste;
    • domande poste con modalità diverse a quelle indicate.
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    Piattaforma Nazionale Telemedicina: in arrivo 750ML dal PNRR

    Viene pubblicata in data 12 ottobre sul sito di AGENAS Agenzia Nazionale per i servizi sanitari Regionali la Procedura per l’affidamento della concessione per la progettazione, realizzazione e gestione dei servizi abilitanti della Piattaforma Nazionale di Telemedicina: Accedi qui per i dettagli.

    Il progetto sarà gestito attraverso una partnership pubblico-privato.

    Il presidente di Agenas ha dichiarato "Questa piattaforma garantirà l’erogazione uniforme della telemedicina su tutto il territorio nazionale assicurando l’interoperabilità e l’integrazione dei vari progetti regionali, validandoli e governandoli in base a standard tecnologici comuni e misurando anche i risultati"

    Il calendario per la Sanità digitale prevede ora che ogni Regione presenti il suo piano operativo e i relativi fabbisogni entro la fine di dicembre.

    Per presentare i loro piani le Regioni dovranno seguire le indicazioni del primo allegato al decreto approdato l'altro ieri in Conferenza Stato Regioni e firmato dai ministri della Salute e dell’Innovazione con «le procedure di selezione delle soluzioni di telemedicina»

    Nel secondo allegato al decreto si dettagliano invece i servizi che potranno essere erogati in telemedicina con il target dei pazienti a cui si punta per le cure on line.

    Tra le "cure online" ci sono:

    • la generica televisita ossia una visita a distanza che non può però mai essere la prima, ma di controllo. La televisita sarà prescritta dai medici del Servizio sanitario nazionale o quelli che lavorano nelle strutture private convenzionate con il Ssn che hanno in carico il paziente. La televisita dovrà essere erogata in tempo reale 
    • il teleconsulto-teleconsulenza col quale più professionisti sanitari si confrontano on line su di un caso clinico. Il servizio sarà erogabile, a differenza della televisita, anche in differita,
    • il telemonitoraggio, rilevamento e trasmissione a distanza di parametri vitali. Le linee guida, inserite nel decreto, prevedono anche telemonitoraggi e telecontrolli di alcune categorie di pazienti cronici e cioè quelli con diabete, con patologie respiratorie, cardiologiche, oncologiche e neurologiche.

    Di fatto, con il decreto e i numerosi allegati tecnici, vengono sbloccati 750 milioni del PNRR a cui le Regioni potranno accedere per far partire le cure on line su tutto il territorio, dopo le sperimentazioni a macchia di leopardo degli ultimi anni.

    Si ricorda che, la Missione 6 Componente 1 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dedicata al potenziamento dell’Assistenza sanitaria territoriale, individua uno specifico investimento (sub-investimento 1.2.3.) per l’implementazione della Piattaforma Nazionale di Telemedicina con l’obiettivo in particolare di:

    • favorire l’implementazione omogenea dei percorsi di telemedicina su tutto il territorio nazionale facilitando la presa in carico dei pazienti e favorendo la deospedalizzazione e potenziando la qualità delle cure di prossimità;
    • colmare il divario tra le disparità territoriali e offrire maggiore integrazione tra i servizi sanitari regionali e le piattaforme nazionali attraverso soluzioni innovative;
    • migliorare la qualità clinica e l’accessibilità ai servizi sanitari dei pazienti all’interno del territorio nazionale;
    • dotare i professionisti sanitari di nuovi strumenti validati al fine di operare efficacemente in ogni processo sia individuale che 

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    NextAppennino: dal 15 settembre nuovi bandi con fondi per le imprese

    Partiti dal 15 settembre, 8 nuovi bandi del Piano nazionale complementare NextAppennino, che mettono a disposizione 455 milioni di euro sotto forma di incentivi alle imprese che investono nelle aree colpite dai terremoti del 2009 e del 2016. 

    I bandi riguardano:

    • gli investimenti di media dimensione, 
    • l’avvio, la crescita e gli investimenti innovativi delle micro, piccole e medie imprese 
    • i progetti che riguardano la cultura, il turismo e lo sport, l’inclusione sociale.

    L’intero pacchetto di incentivi riservato alle imprese vale circa 620 milioni di euro.

    In particolare, il portale internet nextappenino.gov.it  consentirà a

    • cittadini, 
    • imprese,
    • amministrazioni pubbliche,

    di informarsi ed accedere alle risorse e alle agevolazioni del Fondo complementare al PNRR

    Le domande, per vari settori di attività:

    • potranno essere presentate a partire dal 15 settembre e fino al 15 ottobre 2022,
    • tranne per il bando relativo ai grandi investimenti delle imprese, che sarà aperto dal primo al 30 settembre,
    • e quello per le iniziative di partenariato per la valorizzazione del patrimonio pubblico, che sarà aperto dal primo al 30 ottobre 2022.

    NextAppennino: i bandi in partenza dal 15 settembre 2022

    Un bando, relativo agli “Investimenti di media dimensione”, è dotato di 110 milioni di euro a supporto di programmi di sviluppo composti da uno o più progetti d’investimento, a carattere produttivo e ambientale, ai quali possono essere aggiunti anche progetti di ricerca e sviluppo. 

    Nello stesso bando una linea di finanziamento di 10 milioni di euro è dedicata al “Ciclo delle macerie”, per finanziare gli investimenti per la trasformazione delle macerie in materie prime e seconde per l’edilizia, per la realizzazione di opere edili e stradali e di ripristino ambientale riducendo il volume da smaltire e attivando nuovi processi produttivi locali e nuove filiere produttive, attraverso il riuso e il riciclo dei materiali da costruzione e demolizione. I termini per la presentazione dei progetti scadono il 14 ottobre.

    Il secondo bando finanzia con 100 milioni di euro l’”Avvio, crescita e rientro di microimprese”, per incentivare la nascita, lo sviluppo e la rilocalizzazione di iniziative micro-imprenditoriali o professionali, anche per favorire lo sviluppo dell’imprenditorialità locale, l’attrazione di nuovi imprenditori ed il rientro di quelli già attivi nel territorio del sisma. Il bando sarà a sportello, con scadenza termini 14 ottobre, per le imprese che hanno avuto danni da sisma. Per le altre la procedura è a graduatoria e chiude il 31 ottobre.

    Un altro bando riguarda gli “Investimenti innovativi delle PMI”, con una disponibilità di 58 milioni di euro per finanziare programmi innovativi di sviluppo aziendale, incentivando il sistema produttivo dei comuni dei due crateri anche attraverso consulenze specialistiche per supportare i processi di innovazione. Anche in questo bando la procedura e i termini sono distinti a seconda che il richiedente abbia avuto o meno un danno da terremoto. Nel caso li abbia avuti si procede prioritariamente a sportello, entro il 14 ottobre, mentre negli altri casi si formerà una graduatoria e la domanda si potrà presentare entro il 31 ottobre.

    Infine, con 40 milioni di euro un bando relativo l’“Avvio, crescita e rientro delle PMI”, e ha l’obiettivo di incentivare la nascita, lo sviluppo e la rilocalizzazione di iniziative di piccole e media impresa, anche per favorire lo sviluppo dell’imprenditorialità locale, l’attrazione di nuovi imprenditori ed il rientro di quelli già attivi nel territorio del sisma. Anche in questo caso la procedura a sportello, per le imprese danneggiate dal sisma, si chiude entro il 14 ottobre, quella a graduatoria per tutte le altre entro il 31 ottobre.

    NextAppennino: i bandi per sport, cultura, ETS e agroalimentare

    Altri bandi per settori specifici dell’economia locale, vanno a rispondere a diverse esigenze del tessuto sociale e imprenditoriale. 

    Il primo è quello per il “Sostegno a cultura, turismo, sport”, che con 60 milioni di euro sostiene le iniziative imprenditoriali per lo sviluppo e il consolidamento del settore culturale, creativo, turistico e sportivo, e anche del terzo settore. 

    Ci sono poi 47 milioni di euro per il bando “Economia circolare e filiere agroalimentari”, che sostiene programmi di investimento finalizzati ad un utilizzo più razionale, efficace e sostenibile delle produzioni agricole, della selvicoltura, dell’allevamento e delle risorse naturali delle aree interessate, attraverso progetti modulari in grado di attivare, consolidare, modernizzare i processi di trasformazione e commercializzazione dei prodotti o di movimentazione e stoccaggio degli stessi. Questi due bandi prevedono una procedura a sportello prioritaria per le imprese che hanno avuto un danno da sisma, con scadenza il 14 ottobre, e una graduatoria per le altre, con scadenza il 31 ottobre.

    Infine ci sono 40 milioni di euro per progetti di “Inclusione sociale, cooperazione e terzo settore” per promuovere la nascita, il consolidamento e la crescita di iniziative imprenditoriali da parte di imprese sociali, cooperative di comunità ed enti del terzo settore, così da favorire interventi per l’inclusione, l’innovazione sociale e il rilancio abitativo. La scadenza per partecipare a questo bando è il 31 ottobre.

    NextAppennino: i bandi  in arrivo

    Il bando per i progetti di “Partenariato speciale per la valorizzazione del patrimonio pubblico”, dal valore di 80 milioni di euro, apre invece il 30 settembre. 

    Di prossima pubblicazione invece quello per il “Sostegno alla costituzione di associazioni agrosilvopastorali”, che ha a disposizione 3 milioni di euro. Sarà infine pubblicato il 20 settembre l’avviso per la costituzione di Comunità energetiche rinnovabili, per realizzare impianti di produzione di energia pulita e sistemi centralizzati di distribuzione e condivisione di energia e calore da fonti rinnovabili. Possono presentare domanda sia gli enti pubblici che le amministrazioni pubbliche con una sede nei crateri 2009-2016, sia le comunità energetiche in via di costituzione, con almeno un ente pubblico o pubblica amministrazione all’interno. I progetti saranno valutati, sulla base di una serie di parametri oggettivi, da un apposito Comitato.

    NextAppennino: che cosa è

    Dettagliatamente, NextAppennino, che ha una dotazione di 1 miliardo e 780 milioni di euro, aggiuntiva a quella del Pnrr nazionale, è uno specifico programma di sostegno allo sviluppo dei territori di

    • Abruzzo, 
    • Lazio, 
    • Marche 
    • Umbria

    colpiti dal sisma, con fondi per le infrastrutture e incentivi agli investimenti delle imprese, avviato dal governo nel 2021. 

    Scopo del portale è accompagnare la ricostruzione fisica e materiale dei comuni e dei territori dell’Appennino del Centro Italia, che da sola non è sufficiente a restituire prospettive di sviluppo adeguate alle grandi potenzialità di questi territori, e viene attuato dalla Cabina di Coordinamento guidata dal Commissario Sisma 2016.

    La prima parte del programma è stata già definita ed attuata secondo le scadenze imposte con investimenti per oltre 1 miliardo di euro per potenziamento:

    • infrastrutture materiali e immateriali, 
    • connessione digitale, strade, 
    • stazioni ferroviarie,
    • produzione dell’energia pulita,
    • riqualificazione degli edifici pubblici, 
    • rigenerazione urbana, 
    • centri di ricerca universitaria e di conservazione e restauro dei beni culturali, 

    La seconda parte del programma, attraverso rende disponibili 

    • alle imprese, 
    • le associazioni del terzo settore, 
    • i professionisti,

    i bandi pubblici gestiti da Unioncamere ed Invitalia con tutta la relativa documentazione, per l’assegnazione di 620 milioni di euro sotto forma di contributi a fondo perduto e di agevolazioni per i nuovi investimenti nelle aree dei due crateri sismici, quello abruzzese del 2009 e quello del Centro Italia del 2016.

    I bandi sono dieci e riguardano molteplici tipologie di investimenti delle micro, piccole, medie e grandi imprese, con particolare attenzione a quelle aventi sede operativa nel cratere e danneggiate dal sisma, in diversi settori di attività, che rispecchiano i grandi obiettivi del Pnrr nazionale e del Next Generation Ue: 

    • la transizione ambientale, 
    • la valorizzazione dei beni artistici, ambientali e culturali, delle produzioni locali,
    • l’inclusione sociale, 
    • l’occupazione dei giovani e delle donne, 
    • l’economia circolare.

    Su nextappennino.gov.it, dove reperire:

    • le informazioni dettagliate e le schede su ogni singolo bando, 
    • i riferimenti degli sportelli regionali,
    • la normativa di riferimento, 
    • le ultime notizie sulla ricostruzione 
    • ed i progetti finanziati dal programma,

    sarà possibile l’accesso diretto ai bandi gestiti da Invitalia e Unioncamere, avvalendosi anche degli sportelli delle agenzie regionali di sviluppo.

    I bandi, in particolare, riguardano:

    • investimenti produttivi di grande e media dimensione attraverso i Contratti di Sviluppo,
    • la creazione, lo sviluppo e la ripresa delle attività delle microimprese e delle imprese piccole e medie,
    • gli investimenti innovativi di queste ultime,
    • la valorizzazione del patrimonio pubblico, progetti di sviluppo nel settore del turismo, della cultura e dello sport, 
    • le iniziative delle imprese sociali, delle cooperative di comunità e del terzo settore, 
    • le filiere agroalimentari e il riciclo delle macerie.
  • Next Generation EU e Recovery Fund

    Aiuti di stato: restituzione importi eccedenti il massimale. I codici tributo

    Con Risoluzione n 35 del 5 luglio si istituiscono i codici tributo per la restituzione dell’importo degli aiuti eccedente il massimale spettante di cui all’articolo 4 del decreto del Ministro dell’economia e delle finanze dell’11 dicembre 2021

    Il decreto del Ministro dell’economia e delle finanze ha disciplinato le modalità per fruire delle nuove soglie di cui alla sezione 3.1 e di avvalersi della sezione 3.12 della comunicazione della Commissione europea del 19 marzo 2020 C(2020) 1863 final, recante «Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell'economia nell'attuale emergenza da Covid-19», al fine di garantire il monitoraggio e il controllo degli aiuti previsti dalle disposizioni ivi indicate. 

    In particolare, l’articolo 4 del decreto ministeriale ha previsto che, in caso di superamento dei massimali stabiliti ai commi 1 e 2 dell’articolo 2 dello stesso decreto, l'importo dell'aiuto eccedente il massimale spettante è volontariamente restituito dal beneficiario, comprensivo degli interessi di recupero, calcolati ai sensi del regolamento (CE) n. 794/2004 della Commissione del 21 aprile 2004.

    Con provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate del 27 aprile 2022, emanato ai sensi dell’articolo 3, comma 5, e dell’articolo 4, comma 3, del decreto ministeriale sono state disciplinate, tra l’altro, le modalità e i termini di restituzione volontaria degli aiuti in caso di superamento dei massimali sopra richiamati. Leggi anche Aiuti di Stato pronto il modello per comunicare i sostegni ricevuti

    Viene stabilito che le somme da restituire sono versate con le modalità di cui all’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, esclusa la compensazione ivi prevista.

    Tanto premesso, per consentire la restituzione spontanea dell’importo degli aiuti eccedenti i limiti dei massimali in parola, nonché il versamento dei relativi interessi, tramite il modello “F24 Versamenti con elementi identificativi” (c.d. F24 ELIDE), si istituiscono i seguenti codici tributo:

    • “8174” denominato “Temporary framework – restituzione volontaria degli aiuti eccedenti il massimale spettante – CAPITALE – art. 4 DM 11 dicembre 2021”;
    •  “8175” denominato “Temporary framework – restituzione volontaria degli aiuti eccedenti il massimale spettante – INTERESSI – art. 4 DM 11 dicembre 2021”.

    In sede di compilazione del modello “F24 ELIDE”, i suddetti codici tributo sono esposti in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a debito versati”, indicando: – nella sezione “CONTRIBUENTE”, nei campi “codice fiscale” e “dati anagrafici”, il codice fiscale e i dati anagrafici del soggetto tenuto al versamento; – nella sezione “ERARIO ED ALTRO”, sono indicati: – nel campo “tipo”, la lettera “R”; – nel campo “elementi identificativi”, il “codice aiuto” della singola misura agevolativa indicato nella “TABELLA AIUTI” presente nelle istruzioni al modello di autodichiarazione dei requisiti Temporary Framework; – nel campo “codice”, uno dei codici tributo istituiti con la presente risoluzione; – nel campo “anno di riferimento”, l’anno in cui è stato riconosciuto l’aiuto da riversare nel formato “AAAA”; – nel campo “importi a debito versati”, l’importo dell’aiuto da restituire, ovvero l’importo degli interessi, in base al codice tributo indicato

    Allegati:
  • Next Generation EU e Recovery Fund

    PNRR: il portale Capacity Italy dedicato al supporto tecnico

    Con comunicato del 20 giugno 2022 il MEF Ministero delle Finanze informa che è online Capacity Italy (https://sportellotecnico.capacityitaly.it/), il nuovo portale di assistenza tecnica per sostenere le amministrazioni pubbliche in prima linea nell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

    In particolare, gli enti territoriali (Regioni, Città metropolitane, Comuni, Province) e non territoriali potranno accedere a Capacity Italy direttamente o anche dal sito Italia Domani.

    Capacity Italy: come si accede

    Gli enti interessati possono: 

    • accedere al portale, 
    • selezionare gli ambiti di interesse
    • consultare la documentazione disponibile.

    Per ricevere assistenza dedicata si accede con SPID, il servizio è riservato:

    • agli iscritti al portale ReGiS
    • ai Responsabili Unici del Procedimento (RUP) per gli investimenti relativi ai Ministeri 

    che hanno già attivato il servizio di assistenza tecnica.

    Come specificato dal MEF nel comunicato, Capacity Italy è un vero e proprio sportello, in grado di fornire al personale tecnico e amministrativo concretamente impegnato nella realizzazione del PNRR le risposte relative a tutte le fasi di attuazione dei progetti, dalla redazione dei bandi alle fasi di rendicontazione e monitoraggio, secondo le indicazioni concordate dal Governo con la Commissione Europea. 

    Capacity Italy: attuazione del PNRR e assistenza agli enti locali

    L’assistenza è organizzata su due livelli, in funzione del bisogno: 

    • standardizzata (FAQ, linee guida, modulistica) 
    • personalizzata, con la possibilità di formulare quesiti tecnici specifici per ottenere risposte dagli esperti da remoto (con base desk).

    Capacity Italy non è soltanto una piattaforma di assistenza tecnica, ma anche un cantiere di buone pratiche e di rafforzamento della capacità amministrativa, grazie alla “formazione sul campo” e allo scambio di competenze tra esperti, operatori e amministratori. 

    "Ogni domanda è preziosa, perché sarà di aiuto agli altri enti impegnati nella grande sfida del PNRR".