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    PNRR: ammesso il cumulo tra risorse nazionali e locali

    Le linee guida per lo svolgimento delle attività di controllo e rendicontazione degli interventi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza approvate dalla Ragioneria generale dello Stato con circolare 13 del 28 marzo 2024 chiariscono, con una appendisce sulla duplicazione dei finanziamenti, la cumulabilità delle risorse.

    Vediamo cosa contiene l'Appendice tematica sulla duplicazione dei finanziamenti.

    PNRR: ammesso il cumulo tra risorse nazionali e locali

    Nella sezione I intitolata definizione della duplicazione dei finanziamenti al fine di giungere alla possibile cumulabilità delle risorse si effettua un distinguo delle tipologie di aiuti.

    Viene innanzitutto precisato che gli Accordi di finanziamento tra la Commissione europea e l’Italia definiscono la duplicazione dei finanziamenti come “un finanziamento fornito in violazione all’art. 94 del Reg. (UE) 2021/241”. 

    Gli stessi Accordi, nell’Annex III “Modello della Dichiarazione di gestione”, prima parte del punto 4 5 , prevedono che milestone e target siano conseguiti esclusivamente con risorse del RRF (Dispositivo per la ripresa e resilienza) e non con ulteriori fondi UE. 

    Il concetto di duplicazione dei finanziamenti, in ambito RRF, è in parte diverso rispetto a quanto previsto per gli altri fondi UE, in considerazione delle peculiarità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza legate alla natura stessa del Piano – performance based – in cui l’erogazione delle rate di finanziamento non è collegata alle spese effettivamente sostenute e certificate, come accade nell'ambito degli altri fondi UE, bensì al soddisfacente raggiungimento di una serie di milestone e target. 

    Ciò premesso è possibile fare, in linea generale, la seguente distinzione: 

    • a) per i fondi UE, la duplicazione dei finanziamenti è generalmente un tema legato esclusivamente alle spese sostenute, le quali non devono essere coperte dal rimborso di più fondi UE e nazionali (il medesimo costo di un progetto non può essere rimborsato due volte a valere su fonti di finanziamento pubbliche anche di diversa natura); 
    • b) in ambito RRF, la duplicazione dei finanziamenti è un concetto legato anche alle attività previste per il conseguimento della performance del PNRR, i cui costi devono essere coperti esclusivamente con l’RRF. 

    Più nel dettaglio, in ambito RRF, bisogna fare un distinguo tra duplicazione dei finanziamenti a livello di Misura ed duplicazione dei finanziamenti a livello di progetto.

    L'appendice specifica che: Al fine di garantire il pieno raggiungimento della performance ovvero per far fronte a incrementi di costi – non previsti – necessari per la realizzazione delle attività progettuali previste dalle Misure PNRR, è possibile, senza che si configuri un caso di duplicazione dei finanziamenti, cofinanziare la Misura/i progetti con altre risorse nazionali, regionali o locali, a parità di milestone/target da raggiungere e a parità di contributo RRF. Resta fermo che il medesimo costo di un progetto non può essere rimborsato due volte a valere su fonti di finanziamento pubbliche anche di diversa natura. 

    Allegati:
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    Credito d’imposta transizione 5.0: tutte le regole

    Viene pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 2 marzo il Decreto n 19/2024 con ulteriori disposizioni urgenti per l'attuazione del PNRR.

    Tra le altre norme, l'art 38 reca un nuovo credito di imposta per le imprese denominato transizione 5.0, vediamo a chi spetta e per quali investimenti.

    Credito d’imposta transizione 5.0: che cos’è

    Con l'articolo 38 del nuovo decreto PNRR si prevede, al fine di sostenere il  processo di  transizione digitale  ed energetica delle imprese di istituire il Piano Transizione 5.0. 

    A tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato e alle stabili organizzazioni nel territorio dello  Stato  di  soggetti non residenti,  indipendentemente  dalla  forma  giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito dell'impresa, che negli anni 2024 e  2025 effettuano nuovi investimenti in strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato, nell'ambito di progetti di innovazione da cui consegua una riduzione dei consumi energetici, è riconosciuto,  nei limiti delle risorse disponbili un  credito d'imposta proporzionale alla spesa sostenuta per gli  investimenti effettuati alle condizioni e nelle misure stabilite dal decreto.

    Credito d’imposta transizione 5.0: gli esclusi

    Il credito d'imposta non spetta alle imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione  coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuita' aziendale, o sottoposte ad altra procedura concorsuale prevista dal regio  decreto 16  marzo  1942,  n.  267, dal  codice  della  crisi  d'impresa e dell'insolvenza, di cui al decreto legislativo 12  gennaio  2019,  n. 14, o da altre leggi speciali, o che abbiano in corso un procedimento per la dichiarazione  di  una  di tali situazioni.  

    Sono, inoltre, escluse le imprese destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231. 

    Per le imprese ammesse al credito d'imposta, la spettanza del beneficio è comunque subordinata al rispetto delle normative sulla  sicurezza nei  luoghi di  lavoro applicabili in  ciascun  settore e  al  corretto  adempimento  degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori. 

    Credito d’imposta transizione 5.0: investimenti ammessi

    Sono agevolabili gli investimenti in beni materiali e immateriali nuovi, strumentali all'esercizio d'impresa di cui agli allegati A e B annessi alla legge 11 dicembre 2016,  n. 232, e che sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura, a condizione che, tramite  gli  stessi, si consegua complessivamente una riduzione dei consumi energetici  della struttura produttiva localizzata nel  territorio  nazionale,  cui  si riferisce il progetto di innovazione non inferiore al 3 per cento o, in alternativa, una riduzione dei  consumi  energetici  dei  processi interessati dall'investimento non inferiore al 5 per cento.  

    Rientrano tra i beni  di  cui all'allegato  B  alla  legge  11  dicembre  2016,  n. 232, ove specificamente previsti dal progetto di innovazione, anche:  

    • a)  i software, i  sistemi, le  piattaforme o  le applicazioni  per l'intelligenza degli  impianti  che  garantiscono  il   monitoraggio continuo e la visualizzazione dei consumi energetici  e  dell'energia autoprodotta e autoconsumata, o introducono meccanismi di  efficienza energetica, attraverso la raccolta e l'elaborazione  dei  dati  anche provenienti dalla sensoristica IoT di campo (Energy Dashboarding); 
    • b) i software relativi alla gestione di impresa se acquistati unitamente ai software, ai sistemi o alle piattaforme di cui alla lettera a). 

    Nell'ambito dei  progetti  di  innovazione che conseguono  una riduzione dei consumi energetici nelle misure e  alle condizioni  previste dal decreto, sono inoltre agevolabili: 

    • a)  gli  investimenti  in  beni   materiali  nuovi  strumentali all'esercizio d'impresa finalizzati all'autoproduzione di energiada fonti  rinnovabili  destinata  all'autoconsumo,  a  eccezione   delle biomasse, compresi  gli  impianti  per  lo  stoccaggio dell'energia prodotta. Con riferimento  all'autoproduzione  e all'autoconsumo  di energia da fonte solare, sono considerati ammissibili  esclusivamente gli impianti con moduli fotovoltaici di cui all'articolo 12, comma 1, lettere a), b) e c) del decreto-legge 9 dicembre 2023,  n.  181.  Gli investimenti in impianti che comprendano i moduli di cui alle lettere b) e c) concorrono a formare la base di calcolo del credito d'imposta per un importo pari, rispettivamente, al 120  per  cento  e  140  per cento del loro costo. Nelle more della formazione del registro di cui all'articolo 12, comma 1, del decreto-legge 9 dicembre 2023, n.  181, sono agevolabili gli impianti con moduli fotovoltaici che, sulla base di apposita attestazione  rilasciata  dal produttore, rispettino i requisiti di carattere tecnico e territoriale previsti dalle  lettere a), b) e c) del medesimo articolo 12;  
    • b) le  spese  per   la  formazione  del  personale   previste dall'articolo 31, paragrafo 3, del regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014, finalizzate  all'acquisizione  o  al consolidamento delle competenze nelle tecnologie  rilevanti  per  la transizione digitale  ed  energetica  dei  processi  produttivi,  nel limite del 10 per cento degli investimenti effettuati nei beni di cui al comma 4 e comma 5, lettera a), e in ogni caso sino al  massimo  di 300 mila euro, a condizione che le attivita' formative siano  erogate da soggetti  esterni  individuati  con  decreto  del  Ministro  delle imprese e del made in Italy di cui al comma 17 e secondo le modalita' ivi stabilite. 

    Credito d’imposta transizione 5.0: ammontare del credito

    Il credito d'imposta è riconosciuto:

    • nella  misura del 35  per cento del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5  milioni di euro, 
    • nella misura del 15 per  cento  del  costo,  per  la  quota  di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro 
    • nella  misura  del 5 per  cento  del  costo,  per  la  quota  di investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino al limite massimo  di costi ammissibili pari a 50 milioni di  euro  per  anno  per  impresa beneficiaria. 

    Per gli investimenti effettuati mediante  contratti  di locazione finanziaria, si assume il costo sostenuto dal locatore  per l'acquisto  dei  beni. 

    Credito d’imposta transizione 5.0: presenta la domanda

    Per l'accesso al beneficio,  le imprese presentano, in  via telematica,  sulla  base  di  un  modello standardizzato messo a disposizione dal Gestore dei  Servizi  Energetici s.p.a  (GSE),  la documentazione di cui al comma 11 unitamente ad una  comunicazione concernente la descrizione del progetto di investimento e  il costo dello stesso. 

    Il soggetto gestore, previa verifica della completezza della  documentazione,  trasmette  quotidianamente,  con modalità telematiche, al Ministero delle imprese e del made in Italy, l'elenco delle imprese che  hanno validamente chiesto di fruire dell'agevolazione e l'importo del credito prenotato, assicurando che l'importo complessivo dei progetti ammessi a prenotazione non ecceda il limite di spesa.

    Il beneficio è subordinato alla  presentazione di apposite certificazioni rilasciate da  un valutatore indipendente, secondo criteri e modalita' individuate con il  decreto  del  Ministro  delle imprese e del made  in  Italy  di  cui  al  comma 17, che rispetto all'ammissibilità del progetto di investimento  e al completamento degli investimenti, attestano: 

    • a) ex ante, la  riduzione  dei  consumi  energetici  conseguibili tramite gli investimenti nei beni di cui al comma 4; 
    • b) ex  post,  l'effettiva   realizzazione   degli   investimenti conformemente a quanto previsto dalla  certificazione  ex  ante. Con decreto  sono individuati  i  requisiti,  anche  in termini    di    indipendenza,    imparzialita',    onorabilita'    e professionalita',  dei  soggetti  autorizzati   al   rilascio   delle certificazioni.  

    Tra  i soggetti abilitati  al rilascio delle certificazioni sono compresi, in  ogni  caso: 

    • i)  gli  Esperti  in Gestione dell'Energia  (EGE)  certificati  da  organismo  accreditato secondo la norma UNI CEI 11339; 
    • ii) le Energy Service Company (ESCo) certificate da organismo accreditato secondo la norma UNI CEI  11352.

    Per le  piccole  e  medie  imprese, le  spese sostenute  per adempiere all'obbligo di certificazione  di  cui  al  comma  11 sono riconosciute in aumento del credito  d'imposta  per  un  importo  non superiore a 10.000 euro, fermo restando il limite massimo di  cui  al comma 7. 

    Il credito  d'imposta è utilizzabile esclusivamente  in compensazione, ai sensi dell'articolo 17 del  decreto  legislativo  9 luglio  1997,  n.  241, decorsi cinque giorni dalla regolare trasmissione, da parte di GSE all'Agenzia delle Entrate, dell'elenco di cui all'ultimo periodo del comma 10 entro la data del 31 dicembre 2025,  presentando  il  modello F24 unicamente  tramite  i  servizi telematici  offerti  dall'Agenzia  delle  entrate  pena  il   rifiuto dell'operazione di versamento.

     L'ammontare non ancora utilizzato alla predetta data e' riportato in avanti ed è utilizzabile in  cinque quote annuali di pari importo.  

    L'ammontare del  credito  d'imposta utilizzato in compensazione non deve eccedere l'importo utilizzabile ai sensi del comma 10, pena lo scarto dell'operazione di  versamento.

    Con decreto del Ministro delle imprese e  del  made in italy, adottato di concerto con il Ministro dell'economia e  delle finanze, sentito il Ministro dell'Ambiente e della  sicurezza  energetica,  da adottare entro 30 giorni dall'entrata in vigore del presente  decreto e sono stabilite le modalita' attuative delle disposizioni con particolare riguardo: 

    • a)  al  contenuto  nonche'  alle  modalita'  e  ai   termini   di trasmissione   delle   comunicazioni,    delle    certificazioni    e dell'eventuale  ulteriore  documentazione  atta   a   dimostrare   la spettanza del beneficio, ivi  compresa  l'attestazione dell'avvenutaninterconnessione dei beni al  sistema  aziendale  di  gestione  della produzione o  alla  rete  di  fornitura, della  congruita'  e  della pertinenza delle spese sostenute; 
    • b) ai criteri per  la  determinazione  del  risparmio  energetico conseguito, anche in relazione allo scenario controfattuale di cui al comma 9; e dell'esistenza degli ulteriori requisiti tecnici correlati agli investimenti; 
    • c) alle procedure di fruizione del credito d'imposta, nonche'  di controllo, esclusione e recupero del beneficio atte  a  garantire  il rispetto della normativa nazionale ed europea; 
    • d) alle modalita'  finalizzate  ad  assicurare  il  rispetto  del limite di spesa di cui al comma 21; 
    • e)  all'individuazione  dei  requisiti,  anche  in   termini   di indipendenza, imparzialita',  onorabilita'  e  professionalita',  dei
    • soggetti autorizzati al rilascio delle certificazioni ex ante  ed  ex post di cui al comma 11 e di quelle di cui al comma 15, nonche'  alle coperture assicurative di cui gli stessi devono  dotarsi  per  tenere indenni le  imprese  in  caso  di  errate valutazioni  di  carattere tecnico; 
    • f) all'individuazione delle eccezioni e delle specifiche connesse agli investimenti non agevolabili di cui al comma 6; 
    • g) alle modalita' con le quali e' effettuato il  monitoraggio  in ordine al concorso della misura al raggiungimento degli obiettivi in materia di cambiamenti climatici, in conformita' all'allegato VI  del regolamento (UE) 241/2021 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021. 

    Il credito  d'imposta  non è cumulabile, in relazione  ai  medesimi  costi  ammissibili,  con  il credito d'imposta per investimenti in beni nuovi strumentali  di  cui all'articolo 1, commi 1051 e seguenti, della legge 30 dicembre  2020, n. 178, nonchè con il credito d'imposta per investimenti  nella  ZES unica di cui all'articolo 16, del decreto-legge 19 settembre 2023, n. 124, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 novembre 2023,  n. 162. 

    Il credito d'imposta è cumulabile con  altre  agevolazioni  che abbiano ad oggetto i medesimi costi, a condizione  che tale cumulo, tenuto conto anche della non concorrenza alla formazione del  reddito e  della  base  imponibile  dell'imposta regionale  sulle  attivita' produttive di cui al periodo precedente, non porti al superamento del costo sostenuto. 

    Con riferimento alla cumulabilita'  del  credito  di imposta di cui al  presente  articolo resta  fermo  quanto  previsto dall'articolo 9 del regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento  europeo e del Consiglio. 

    Il Ministero delle imprese e del made in  Italy  provvede  allo sviluppo, implementazione e gestione di una piattaforma informatica finalizzata a consentire  l'attivita'  di  monitoraggio  e  controllo sull'andamento della misura agevolativa, anche ai fini  del  rispetto dei limiti delle risorse di  cui  al  comma  21.  

    La piattaforma è altresì funzionale a facilitare la  valutazione,  lo  scambio  e  la gestione  dei  dati  trasmessi  dal  GSE, nonche'  alle  gestione  e monitoraggio di altre misure incentivanti,  in  modo  da  individuare sinergie attivabili con altre fonti di  finanziamento  europee,  con particolare  riguardo  ai  settori  maggiormente  strategici  per  la competitivita' e l'autonomia  tecnologica  nazionale  e  dell'Unione europea, nonche' a consentire l'elaborazione di un rapporto analitico

    sull'efficacia degli investimenti PNRR assegnati alla titolarita' del

    Ministero delle imprese e del made in Italy.

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    Piattaforma Nazionale Telemedicina: in arrivo 750ML dal PNRR

    Viene pubblicata in data 12 ottobre sul sito di AGENAS Agenzia Nazionale per i servizi sanitari Regionali la Procedura per l’affidamento della concessione per la progettazione, realizzazione e gestione dei servizi abilitanti della Piattaforma Nazionale di Telemedicina: Accedi qui per i dettagli.

    Il progetto sarà gestito attraverso una partnership pubblico-privato.

    Il presidente di Agenas ha dichiarato "Questa piattaforma garantirà l’erogazione uniforme della telemedicina su tutto il territorio nazionale assicurando l’interoperabilità e l’integrazione dei vari progetti regionali, validandoli e governandoli in base a standard tecnologici comuni e misurando anche i risultati"

    Il calendario per la Sanità digitale prevede ora che ogni Regione presenti il suo piano operativo e i relativi fabbisogni entro la fine di dicembre.

    Per presentare i loro piani le Regioni dovranno seguire le indicazioni del primo allegato al decreto approdato l'altro ieri in Conferenza Stato Regioni e firmato dai ministri della Salute e dell’Innovazione con «le procedure di selezione delle soluzioni di telemedicina»

    Nel secondo allegato al decreto si dettagliano invece i servizi che potranno essere erogati in telemedicina con il target dei pazienti a cui si punta per le cure on line.

    Tra le "cure online" ci sono:

    • la generica televisita ossia una visita a distanza che non può però mai essere la prima, ma di controllo. La televisita sarà prescritta dai medici del Servizio sanitario nazionale o quelli che lavorano nelle strutture private convenzionate con il Ssn che hanno in carico il paziente. La televisita dovrà essere erogata in tempo reale 
    • il teleconsulto-teleconsulenza col quale più professionisti sanitari si confrontano on line su di un caso clinico. Il servizio sarà erogabile, a differenza della televisita, anche in differita,
    • il telemonitoraggio, rilevamento e trasmissione a distanza di parametri vitali. Le linee guida, inserite nel decreto, prevedono anche telemonitoraggi e telecontrolli di alcune categorie di pazienti cronici e cioè quelli con diabete, con patologie respiratorie, cardiologiche, oncologiche e neurologiche.

    Di fatto, con il decreto e i numerosi allegati tecnici, vengono sbloccati 750 milioni del PNRR a cui le Regioni potranno accedere per far partire le cure on line su tutto il territorio, dopo le sperimentazioni a macchia di leopardo degli ultimi anni.

    Si ricorda che, la Missione 6 Componente 1 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dedicata al potenziamento dell’Assistenza sanitaria territoriale, individua uno specifico investimento (sub-investimento 1.2.3.) per l’implementazione della Piattaforma Nazionale di Telemedicina con l’obiettivo in particolare di:

    • favorire l’implementazione omogenea dei percorsi di telemedicina su tutto il territorio nazionale facilitando la presa in carico dei pazienti e favorendo la deospedalizzazione e potenziando la qualità delle cure di prossimità;
    • colmare il divario tra le disparità territoriali e offrire maggiore integrazione tra i servizi sanitari regionali e le piattaforme nazionali attraverso soluzioni innovative;
    • migliorare la qualità clinica e l’accessibilità ai servizi sanitari dei pazienti all’interno del territorio nazionale;
    • dotare i professionisti sanitari di nuovi strumenti validati al fine di operare efficacemente in ogni processo sia individuale che 

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    PNRR: l’UE approva altri fondi per l’Italia

    Con un comunicato stampa del 27 settembre pubblicato sul sito dedicato al PNRR Italia Domani, si informa del fatto che la Commissione europea ha dato il via libera alla seconda rata di finanziamenti per l'Italia da 21 miliardi di euro dal Recovery fund. In particolare, da Bruxelles è arrivata la valutazione preliminare positiva della richiesta avanzata da Roma a fine giugno, che certifica il raggiungimento dei 45 obiettivi previsti nel PNRR per il primo semestre del 2022.

    Dopo l’ufficializzazione della valutazione positiva preliminare si sottolinea che per l’esborso della seconda rata serviranno circa due mesi. 

    E’ infatti necessario il via libera finale del Comitato economico e finanziario, il braccio tecnico del Consiglio dei ministri Ue delle Finanze (Ecofin),  passaggio che richiede un massimo di quattro settimane.

    Successivamente, entro un altro mese dal parere tecnico, Bruxelles erogherà all’Italia la rata di 21 miliardi di euro.

    Il comunicato di Italia Domani ricorda che nel primo semestre dell’anno sono state realizzate importanti riforme:

    • quella che introduce la nuova sanità territoriale,
    • il completamento della riforma della pubblica amministrazione, 
    • le norme in materia di appalti pubblici 
    • le riforme per il sistema dell’istruzione

    Tra gli investimenti, sono stati assegnati i fondi per le riqualificazioni e valorizzazione dei territori, per il rilancio dei borghi e del patrimonio culturale tra cui parchi e giardini storici, per il miglioramento dell'efficienza energetica di cinema, teatri e musei. 

    Altre risorse hanno supportato nuovi progetti di connessione digitale e nel campo della ricerca, per la strategia nazionale dell’economia circolare e per il programma nazionale per la gestione dei rifiuti, oltre a segnare passi avanti per la creazione di una filiera di produzione dell’idrogeno.

    Il Governo è poi al lavoro sui 55 traguardi e obiettivi da conseguire entro fine anno e che daranno diritto a richiedere a Bruxelles la terza rata di finanziamenti, pari a ulteriori 19 miliardi di euro.

    L’azione del Governo punta a realizzare in anticipo rispetto alla scadenza del 31 dicembre 2022, 29 obiettivi entro la fine del mese di ottobre. 

    La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen si è espressa in favore dell'Italia: "Congratulazioni, Italia, e continua a lavorare bene! La Commissione è al vostro fianco".

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    NextAppennino: dal 15 settembre nuovi bandi con fondi per le imprese

    Partiti dal 15 settembre, 8 nuovi bandi del Piano nazionale complementare NextAppennino, che mettono a disposizione 455 milioni di euro sotto forma di incentivi alle imprese che investono nelle aree colpite dai terremoti del 2009 e del 2016. 

    I bandi riguardano:

    • gli investimenti di media dimensione, 
    • l’avvio, la crescita e gli investimenti innovativi delle micro, piccole e medie imprese 
    • i progetti che riguardano la cultura, il turismo e lo sport, l’inclusione sociale.

    L’intero pacchetto di incentivi riservato alle imprese vale circa 620 milioni di euro.

    In particolare, il portale internet nextappenino.gov.it  consentirà a

    • cittadini, 
    • imprese,
    • amministrazioni pubbliche,

    di informarsi ed accedere alle risorse e alle agevolazioni del Fondo complementare al PNRR

    Le domande, per vari settori di attività:

    • potranno essere presentate a partire dal 15 settembre e fino al 15 ottobre 2022,
    • tranne per il bando relativo ai grandi investimenti delle imprese, che sarà aperto dal primo al 30 settembre,
    • e quello per le iniziative di partenariato per la valorizzazione del patrimonio pubblico, che sarà aperto dal primo al 30 ottobre 2022.

    NextAppennino: i bandi in partenza dal 15 settembre 2022

    Un bando, relativo agli “Investimenti di media dimensione”, è dotato di 110 milioni di euro a supporto di programmi di sviluppo composti da uno o più progetti d’investimento, a carattere produttivo e ambientale, ai quali possono essere aggiunti anche progetti di ricerca e sviluppo. 

    Nello stesso bando una linea di finanziamento di 10 milioni di euro è dedicata al “Ciclo delle macerie”, per finanziare gli investimenti per la trasformazione delle macerie in materie prime e seconde per l’edilizia, per la realizzazione di opere edili e stradali e di ripristino ambientale riducendo il volume da smaltire e attivando nuovi processi produttivi locali e nuove filiere produttive, attraverso il riuso e il riciclo dei materiali da costruzione e demolizione. I termini per la presentazione dei progetti scadono il 14 ottobre.

    Il secondo bando finanzia con 100 milioni di euro l’”Avvio, crescita e rientro di microimprese”, per incentivare la nascita, lo sviluppo e la rilocalizzazione di iniziative micro-imprenditoriali o professionali, anche per favorire lo sviluppo dell’imprenditorialità locale, l’attrazione di nuovi imprenditori ed il rientro di quelli già attivi nel territorio del sisma. Il bando sarà a sportello, con scadenza termini 14 ottobre, per le imprese che hanno avuto danni da sisma. Per le altre la procedura è a graduatoria e chiude il 31 ottobre.

    Un altro bando riguarda gli “Investimenti innovativi delle PMI”, con una disponibilità di 58 milioni di euro per finanziare programmi innovativi di sviluppo aziendale, incentivando il sistema produttivo dei comuni dei due crateri anche attraverso consulenze specialistiche per supportare i processi di innovazione. Anche in questo bando la procedura e i termini sono distinti a seconda che il richiedente abbia avuto o meno un danno da terremoto. Nel caso li abbia avuti si procede prioritariamente a sportello, entro il 14 ottobre, mentre negli altri casi si formerà una graduatoria e la domanda si potrà presentare entro il 31 ottobre.

    Infine, con 40 milioni di euro un bando relativo l’“Avvio, crescita e rientro delle PMI”, e ha l’obiettivo di incentivare la nascita, lo sviluppo e la rilocalizzazione di iniziative di piccole e media impresa, anche per favorire lo sviluppo dell’imprenditorialità locale, l’attrazione di nuovi imprenditori ed il rientro di quelli già attivi nel territorio del sisma. Anche in questo caso la procedura a sportello, per le imprese danneggiate dal sisma, si chiude entro il 14 ottobre, quella a graduatoria per tutte le altre entro il 31 ottobre.

    NextAppennino: i bandi per sport, cultura, ETS e agroalimentare

    Altri bandi per settori specifici dell’economia locale, vanno a rispondere a diverse esigenze del tessuto sociale e imprenditoriale. 

    Il primo è quello per il “Sostegno a cultura, turismo, sport”, che con 60 milioni di euro sostiene le iniziative imprenditoriali per lo sviluppo e il consolidamento del settore culturale, creativo, turistico e sportivo, e anche del terzo settore. 

    Ci sono poi 47 milioni di euro per il bando “Economia circolare e filiere agroalimentari”, che sostiene programmi di investimento finalizzati ad un utilizzo più razionale, efficace e sostenibile delle produzioni agricole, della selvicoltura, dell’allevamento e delle risorse naturali delle aree interessate, attraverso progetti modulari in grado di attivare, consolidare, modernizzare i processi di trasformazione e commercializzazione dei prodotti o di movimentazione e stoccaggio degli stessi. Questi due bandi prevedono una procedura a sportello prioritaria per le imprese che hanno avuto un danno da sisma, con scadenza il 14 ottobre, e una graduatoria per le altre, con scadenza il 31 ottobre.

    Infine ci sono 40 milioni di euro per progetti di “Inclusione sociale, cooperazione e terzo settore” per promuovere la nascita, il consolidamento e la crescita di iniziative imprenditoriali da parte di imprese sociali, cooperative di comunità ed enti del terzo settore, così da favorire interventi per l’inclusione, l’innovazione sociale e il rilancio abitativo. La scadenza per partecipare a questo bando è il 31 ottobre.

    NextAppennino: i bandi  in arrivo

    Il bando per i progetti di “Partenariato speciale per la valorizzazione del patrimonio pubblico”, dal valore di 80 milioni di euro, apre invece il 30 settembre. 

    Di prossima pubblicazione invece quello per il “Sostegno alla costituzione di associazioni agrosilvopastorali”, che ha a disposizione 3 milioni di euro. Sarà infine pubblicato il 20 settembre l’avviso per la costituzione di Comunità energetiche rinnovabili, per realizzare impianti di produzione di energia pulita e sistemi centralizzati di distribuzione e condivisione di energia e calore da fonti rinnovabili. Possono presentare domanda sia gli enti pubblici che le amministrazioni pubbliche con una sede nei crateri 2009-2016, sia le comunità energetiche in via di costituzione, con almeno un ente pubblico o pubblica amministrazione all’interno. I progetti saranno valutati, sulla base di una serie di parametri oggettivi, da un apposito Comitato.

    NextAppennino: che cosa è

    Dettagliatamente, NextAppennino, che ha una dotazione di 1 miliardo e 780 milioni di euro, aggiuntiva a quella del Pnrr nazionale, è uno specifico programma di sostegno allo sviluppo dei territori di

    • Abruzzo, 
    • Lazio, 
    • Marche 
    • Umbria

    colpiti dal sisma, con fondi per le infrastrutture e incentivi agli investimenti delle imprese, avviato dal governo nel 2021. 

    Scopo del portale è accompagnare la ricostruzione fisica e materiale dei comuni e dei territori dell’Appennino del Centro Italia, che da sola non è sufficiente a restituire prospettive di sviluppo adeguate alle grandi potenzialità di questi territori, e viene attuato dalla Cabina di Coordinamento guidata dal Commissario Sisma 2016.

    La prima parte del programma è stata già definita ed attuata secondo le scadenze imposte con investimenti per oltre 1 miliardo di euro per potenziamento:

    • infrastrutture materiali e immateriali, 
    • connessione digitale, strade, 
    • stazioni ferroviarie,
    • produzione dell’energia pulita,
    • riqualificazione degli edifici pubblici, 
    • rigenerazione urbana, 
    • centri di ricerca universitaria e di conservazione e restauro dei beni culturali, 

    La seconda parte del programma, attraverso rende disponibili 

    • alle imprese, 
    • le associazioni del terzo settore, 
    • i professionisti,

    i bandi pubblici gestiti da Unioncamere ed Invitalia con tutta la relativa documentazione, per l’assegnazione di 620 milioni di euro sotto forma di contributi a fondo perduto e di agevolazioni per i nuovi investimenti nelle aree dei due crateri sismici, quello abruzzese del 2009 e quello del Centro Italia del 2016.

    I bandi sono dieci e riguardano molteplici tipologie di investimenti delle micro, piccole, medie e grandi imprese, con particolare attenzione a quelle aventi sede operativa nel cratere e danneggiate dal sisma, in diversi settori di attività, che rispecchiano i grandi obiettivi del Pnrr nazionale e del Next Generation Ue: 

    • la transizione ambientale, 
    • la valorizzazione dei beni artistici, ambientali e culturali, delle produzioni locali,
    • l’inclusione sociale, 
    • l’occupazione dei giovani e delle donne, 
    • l’economia circolare.

    Su nextappennino.gov.it, dove reperire:

    • le informazioni dettagliate e le schede su ogni singolo bando, 
    • i riferimenti degli sportelli regionali,
    • la normativa di riferimento, 
    • le ultime notizie sulla ricostruzione 
    • ed i progetti finanziati dal programma,

    sarà possibile l’accesso diretto ai bandi gestiti da Invitalia e Unioncamere, avvalendosi anche degli sportelli delle agenzie regionali di sviluppo.

    I bandi, in particolare, riguardano:

    • investimenti produttivi di grande e media dimensione attraverso i Contratti di Sviluppo,
    • la creazione, lo sviluppo e la ripresa delle attività delle microimprese e delle imprese piccole e medie,
    • gli investimenti innovativi di queste ultime,
    • la valorizzazione del patrimonio pubblico, progetti di sviluppo nel settore del turismo, della cultura e dello sport, 
    • le iniziative delle imprese sociali, delle cooperative di comunità e del terzo settore, 
    • le filiere agroalimentari e il riciclo delle macerie.
  • Next Generation EU e Recovery Fund

    PNRR: possibile iscriversi alla newsletter e restare informati sulle iniziative

    È attiva dal 14 aprile Italia Domani #inFatti, la nuova newsletter dedicata al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, promossa dalla Presidenza del Consiglio.
    Il nuovo servizio nasce per comunicare periodicamente le principali novità relative al PNRR.
    La newsletter ha cadenza quindicinale e raccoglie informazioni su bandi, avvisi e scadenze, inoltre, racconta le principali iniziative della Presidenza del Consiglio sul tema, aggiorna sui dati e sull’avanzamento del Piano.

    Per iscriversi alla news letter occorre compilare un format on line, clicca QUI

    Come evidenziato da apposito comunicato pubblicato sul sito di Italia domani, si informa che dalla Commissione Europea è arrivata all’Italia la prima rata da 21 miliardi di euro per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. 

    Il versamento segue la valutazione positiva della richiesta di pagamento presentata dal Governo alla fine dello scorso mese di dicembre, che ha certificato il raggiungimento dei 51 obiettivi previsti nel PNRR per il 2021. 

    La prima rata, che segue l'erogazione di 24,9 miliardi a titolo di prefinanziamento avvenuta nell’agosto 2021, ha un valore complessivo di circa 24,1 miliardi di euro, con una parte di contributi a fondo perduto pari a 11,5 miliardi e una di prestiti pari a 12,6 miliardi. L'importo effettivamente versato di 21 miliardi di euro è al netto di una quota che la Commissione trattiene su ogni rata di rimborso, pari al 13% del prefinanziamento ricevuto ad agosto 2021 dall'Italia.

    "Buone notizie per l'Italia: al via il primo pagamento dal Next Generation Eu per 21 miliardi di euro per l'Italia", questo ha dichiarato la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, su Twitter.