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Bonifici a cavallo d’anno: chiarimenti ADE sulla rilevanza fiscale
L’agenzia delle Entrate in una delle risposte ai quesiti presentate nel corso di Telefisco 2024 del 1 febbraio replica a dubbi sulla deduzione dei costi secondo il principio di cassa dando rilievo all'ordine di pagamento del bonifico.
Relativamente alla non coincidenza tra il pagamento effettuato con bonifico e il relativo addebito (successivo) dello stesso sul conto corrente viene sinteticamente evidenziato che nessuna rilevanza ai fini fiscali è da attribuirsi al momento in cui materialmente avviene poi l’addebito sul conto corrente dell’erogante.
Deduzione costi per cassa: chiarimenti ADE su bonifico a cavallo d'anno
Un professionista chiedeva la corretta competenza del costo ai fini della deducibilità dello stesso nell’ipotesi di bonifico effettuato il giorno 29 dicembre 2023, ma poi addebitato sul conto corrente il giorno 2 gennaio 2024.
L’agenzia ha replicato ritenendo di poter applicare quanto già chiarito, nella risoluzione 23 aprile 2007, n. 77/E, riguardante il caso di un pagamento on line dei contributi mediante l’utilizzo della carta di credito.
Nel documento di prassi è stato chiarito che «il momento maggiormente rilevante, nel caso in cui i contributi vengano versati con carta di credito on-line, è quello in cui viene utilizzata la carta di credito» e, di conseguenza, i contributi si considerano versati dal professionista nel momento stesso in cui manifesta la volontà di sostenere l’onere dando ordine di pagamento alla banca.
Il momento successivo in cui avviene l’addebito sul conto corrente del professionista da parte della banca, secondo il chiarimento delle Entrate riguarda un rapporto interno che coinvolge delegante e delegato irrilevante ai fini fiscali.
La risposta è interessante poiché applicabile in modo trasversale in ogni ipotesi di applicazione del principio di cassa, ad esempio:
- all’impresa in contabilità semplificata,
- alla deduzione di un onere in dichiarazione dei redditi per un privato,
- alle detrazioni fiscali legate ai bonus edilizi.
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Imposta di bollo libri sociali informatici: il pagamento entro il 30 aprile
Scade il 30 aprile 2023 il pagamento della imposta di bollo sui libri sociali del 2022 (parliamo di libro giornale e libro inventari) per i soggetti con l'esercizio coincidente con l'anno solare. Poichè il giorno 30 aprile cade di domenica il termine ultimo per il pagamento slitta al 2 maggio.
In particolare, l'art..6 del DMEF del 17 giugno 2014, dispone che, entro 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio, debba essere assolta l’Imposta di bollo sui registri contabili, tenuti in modalità telematica, relativi all’esercizio precedente.
Attenzione al fatto che la scadenza del 2 maggio non riguarda coloro che tengono i registri in modalità cartacea.
L'imposta è corrisposta mediante versamento con modalità esclusivamente telematica, vale a dire mediante modello di pagamento F24, con il codice tributo "2501" denominato " imposta di bollo su libri, registri ed altri documenti rilevanti ai fini tributari- articolo 6 del decreto 17 giugno 2014" Il pagamento è dovuto ogni 2.500 registrazioni o frazioni di esse.
L'importo dell’imposta di bollo (ai sensi dell’articolo 6 del Dm 17 gennaio 2014, comma 3, che rimanda all'art 16 della tariffa allegata al Dpr 642/1972) è pari a:
- 16 euro per i soggetti che assolvono in modo forfettario la tassa di concessione governativa (Spa, Srl, Sapa e Società consortili a responsabilità limitata);
- 32 euro per imprenditori commerciali individuali, società di persone, cooperative, incluse le banche popolari e le banche di credito cooperativo), mutue assicuratrici, consorzi, enti e associazioni.
Il mancato versamento l’imposta di bollo entro il termine di 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio, è soggetto alla sanzione che va dal 100% al 500% dell’imposta, con possibilità, in caso di violazione, di avvalersi dell’istituto del ravvedimento operoso procedendo al versamento dell’imposta dovuta, della sanzione ridotta e degli interessi.
La sanzione va versata inserendo nel modello F24 con il codice tributo 2502, gli interessi vanno indicati con codice tributo 2503.
Imposta di bollo per tenuta libri sociali: cartacei o informatici
Ricordiamo in linea generale che, come anche chiarito dalle Entrate con Risposta a interpello n 346 del 2021 è dovuta l'imposta di bollo per la tenuta del libro giornale, del libro inventari e delle altre scritture contabili di cui all'art. 2214 del c.c.
Per quanto riguarda le modalità di assolvimento dell'imposta di bollo occorre distinguere se i predetti registri contabili e i libri sociali siano tenuti con sistemi meccanografici e trascritti su supporto cartaceo ovvero siano tenuti in modalità informatica.
Nel primo caso, infatti, l'imposta di bollo è dovuta ogni 100 pagine o frazione di pagine nella misura di 16,00 euro, oppure 32 euro laddove non sia dovuta la tassa annuale vidimazione, prima che il registro sia posto in uso, ossia prima di effettuare le annotazioni sulla prima pagina (cfr. circolare n. 92/E del 22 ottobre 2001) o su nuovo blocco di pagine (cfr. circolari n. 9/E del 30 gennaio 2002 § 8.2, e n 64 del 1° agosto 2002) è alternativamente assolta: –
- mediante pagamento ad intermediario convenzionato con l'Agenzia delle entrate il quale rilascia, con modalità telematiche, apposito contrassegno;
- mediante pagamento ai soggetti autorizzati tramite modello F23 utilizzando il codice tributo 458T denominato "Imposta di bollo su libri e registri – all. A, Parte I, art. 16, DPR 642/72" (cfr. ris. n. 174/E del 31 ottobre 2001).
Diversamente, se predetti registri contabili e libri sociali, sono tenuti in modalità informatica, occorre far riferimento al decreto ministeriale 17 giugno 2014, recante «Modalità di assolvimento degli obblighi fiscali relativi ai documenti informatici ed alla loro riproduzione su diversi tipi di supporto », il cui articolo 6 ha previsto nuove modalità di assolvimento dell'imposta di bollo su libri, registri ed altri documenti rilevanti ai fini tributari.
In particolare, il comma 1 del citato articolo 6 prevede che «L'imposta di bollo sui documenti informatici fiscalmente rilevanti è corrisposta mediante versamento nei modi di cui all'art. 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, con modalità esclusivamente telematica»