• Start up e Crowdfunding

    Start up innovative: pubblicati elenchi imprese ammesse ai percorsi di accelerazione

    Con un comunicato del 28 luglio Invitalia, soggetto gestore della misura agevolativa per star-up, pubblica le graduatorie delle imprese ammesse ai percorsi di accelerazione.

    Nel dettaglio, sono online le graduatorie delle 50 migliori startup che a settembre parteciperanno ai 5 programmi di accelerazione di Bravo Innovation Hub, il programma del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) e di Invitalia dedicato alle imprese più innovative.  Bravo è realizzato nell’ambito dell’Asse VI del PON IC 2014-2020-REACT EU. 

    Le imprese sono state selezionate da Invitalia grazie a una call nazionale che si è chiusa il 3 luglio 2023 e alla quale le startup hanno risposto con 245 domande di partecipazione da tutta Italia. I business analyst dell’Agenzia hanno valutato la qualità dei progetti, le soluzioni proposte, le potenzialità dell’impresa e il team imprenditoriale.

    Consulta qui gli elenchi

    Ricordiamo che i 5 programmi di accelerazione divisi in altrettanti percorsi tematici che si svolgeranno all’interno degli Hub di Brindisi, Cagliari e Palermo riguardano i seguenti settori:

    • nuove energie
    • inclusione e salute
    • mobilità green

    L’obiettivo è rendere più rapido ed efficace l’ingresso sul mercato delle nuove idee imprenditoriali.

    Bravo Innovation Hub: tutti i dettagli

    Invitalia col comunicato specifica che: 

    • a Brindisi i programmi saranno dedicati a “Tecnologie per transizione 4.0” e “Turismo, cultura, wellness e sostenibilità” e realizzati da LVenture Group Spa con The QUBE Srl e CETMA; 
    • a Palermo riguarderanno i temi “New energy, green e clean tech” e “Inclusione, impatto sociale e salute” e saranno realizzati da Dpixel Srl con Polo Meccanotronica Valley, Socialfare Impresa Sociale Srl e Consorzio U.N.I.V.E.R. Infine,
    • a Cagliari, il programma riguarderà “Mobilità green e smart cities” e sarà gestito da Nana Bianca Srl con Apply Consulting Srl e Startup Italia! Srl.

    Bravo Innovation Hub: le imprese beneficiarie

    Nel dettaglio, possono partecipare ai programmi di accelerazione:

    • le società di piccola dimensione
    • con sede operativa in Italia, 
    • iscritte al registro delle imprese da non più di 60 mesi dalla data di presentazione della domanda di partecipazione,
    • in qualsiasi forma giuridica.

    Le domande devono essere presentate attraverso la pagina dedicata del sito Invitalia entro le ore 16.00 del 3 luglio 2023.

    Invitalia provvederà a selezionare 50 imnprese in base a:

    • le soluzioni proposte,
    • le potenzialità dell’impresa
    • il team imprenditoriale,

    da inserire nel programma di accelerazione.

    Bravo Innovation Hub: i vantaggi per le imprese scelte

    Le imprese che parteciperanno ai programmi di “Bravo Innovation Hub” avranno la possibilità di avere:

    • un grant di 20.000 euro
    • assesment personalizzato per identificare i punti di forza e le aree di miglioramento del tuo progetto
    • 60 ore di mentoring e coaching per lo sviluppo del tuo prodotto/servizio con analisi del modello di business e consulenza su nuove tecnologie, tecniche di comunicazione, marketing e raccolta fondi
    • un percorso di formazione sulle competenze imprenditoriali e sulle tematiche più rilevanti del settore dalla durata di circa 18 giornate
    • uno spazio di lavoro all’interno del Bravo Innovation HUB di riferimento che diventerà anche un luogo per la sperimentazione e i test delle soluzioni tecnologiche proposte
    • benchmark day per ascoltare e confrontarti con testimoni nazionali e internazionali, imprenditori, ricercatori, esperti, specializzati nel settore di tuo interesse
    • iniziative di business matching, Open Innovation e partecipazione a importanti fiere di settore
    • il demo day conclusivo, durante il quale potrai presentare il tuo progetto e i suoi obiettivi a investitori nazionali e internazionali
  • Start up e Crowdfunding

    Start up green: in arrivo un credito di imposta spese di ricerca e sviluppo

    Il Decreto legge n 34/2023 è stato convertito in legge N 56/2023 pubblicata in GU n 124del 29 maggio.

    Tra le novità previste dall'iter di converisone figura, con l’articolo 7-quater, introdotto in sede referente, un credito d’imposta nei settori dell'ambiente, delle energie rinnovabili e della sanità per le spese sostenute in attività di ricerca volte a garantire la sostenibilità ambientale e la riduzione dei consumi energetici.
    Nel dettaglio, la disposizione in esame riconosce:

    • alle start-up innovative, costituite a partire dal 1° gennaio 2020, 
    • operanti nei settori dell'ambiente, delle energie rinnovabili e della sanità, 
    • nel limite complessivo di 2 milioni di euro per l'anno 2023, 
    • un contributo, sotto forma di credito d'imposta, fino ad un importo massimo di 200.000 euro, in misura non superiore al 20 per cento delle spese sostenute per attività di ricerca e sviluppo.

    Tali attività, nello specifico, dovranno essere volte alla creazione di soluzioni innovative per la realizzazione di strumentazioni e servizi tecnologici avanzati al fine di garantire la sostenibilità ambientale e la riduzione dei consumi energetici.

    E' bene ricordare che il decreto legge n. 179 del 2012 (articolo 25) definisce come start-up innovativa una società di capitali, costituita anche in forma cooperativa, che rispetta i seguenti requisiti:

    • sia un’impresa nuova o costituita da non più di 5 anni; abbia residenza in Italia, o in uno degli Stati membri dell'Unione europea o in
       Stati aderenti all'Accordo sullo spazio economico europeo, purché abbia una sede produttiva o una filiale in Italia;
    • abbia un fatturato annuo inferiore a 5 milioni di euro;
    • non sia quotata in un mercato regolamentato o in una piattaforma multilaterale di negoziazione;
    • non distribuisca e non abbia distribuito utili;
    • abbia come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di un prodotto o servizio ad alto valore tecnologico;
    • non sia il risultato di fusione, scissione o cessione di ramo d’azienda:
    • possieda almeno uno di questi altri requisiti: sostiene spese in ricerca e sviluppo pari ad almeno il 15 per cento del maggiore valore tra costo e valore totale della produzione; impiega personale altamente qualificato (almeno 1/3 dottori di ricerca, dottorandi o ricercatori, oppure almeno 2/3 con laurea magistrale); è titolare, depositaria o licenziataria di almeno un brevetto o titolare
       di un software registrato.

    Il credito d'imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione ai sensi dell'articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d'imposta di riconoscimento dello stesso e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d'imposta successivi fino a quello nel quale se ne conclude l'utilizzo.
    Un provvedimento MIMIT ne stabilirà le modalità attuative.

  • Start up e Crowdfunding

    PNRR: disponibile la piattaforma informativa per i Comuni

    Con un comunicato stampa l'IFEL Fondazione ANCI informa che dal 4 maggio è possibile consultare sulla Piattaforma Easy della Fondazione IFEL:

    • comune per comune,
    • l’importo delle risorse assegnate dai bandi del PNRR, 

    banca dati resa possibile attraverso la raccolta e l’analisi dei decreti e delle graduatorie PNRR pubblicate dalle amministrazioni. 

    Viene specificato che, lo scopo della piattaforma è quello di dare informazioni sulla distribuzione territoriale degli investimenti pubblici finanziati dal Piano, anche al fine di orientare in maniera più mirata le azioni di supporto del Progetto Easy-Investimenti. 

    In particolare, sottolinea il comunicato, la sezione #PNRRinCOMUNE del portale permette di visualizzare: le assegnazioni degli investimenti PNRR rivolti a comuni, città metropolitane, unioni di comuni e comunità montane. 

    La navigazione per comune permette di visualizzare in quali missioni e componenti o investimenti e riforme è coinvolto un singolo comune o altra aggregazione nonché, le assegnazioni di cui risulta beneficiario alla data di aggiornamento del database. 

    Una seconda modalità di navigazione permette, invece, di consultare le stesse risorse assegnate per territorio, missione e componente PNRR divise per ripartizioni geografiche, singole regioni e provincie autonome o le singole province. 

    Questa navigazione permette inoltre la lettura della distribuzione territoriale delle assegnazioni di ciascuna missione e componente.

    Il comunicato IFEL, specifica infine come il Sindaco di Novara ha commentato l'attivazione della Piattaforma:

    I Comuni stanno facendo la loro parte. Per loro il Pnrr sta funzionando, pur con tutte le difficoltà dovute anche alla carenza di personale. Sono state già bandite 35 mila gare per un valore di 17 miliardi e 732 mila euro su un totale di assegnazioni agli enti locali pari a 34,1 miliardi di euro. Le assegnazioni per il 36,2% sono localizzate al Nord, il 18,9% al Centro ed il 44,9% al Mezzogiorno. Quest’ultimo dato testimonia nel comparto comunale il rispetto della “clausola 40%”, che consiste nella destinazione territoriale specifica alle regioni del Mezzogiorno di almeno il 40% delle risorse del Piano. Ma in assenza di un'anagrafica completa degli interventi e del relativo soggetto attuatore anche i pagamenti si bloccano, come stanno segnalando moltissimi Comuni”.

  • Start up e Crowdfunding

    Startup innovative: domande entro il 30 agosto per nuovi fondi

    Con un comunicato del Ministero del lavoro pubblicato sul sito https://www.cliclavoro.gov.it/  in data 12 luglio 2022 si informa che sono aperte le candidature per partecipare alla terza Open Call di MediaFutures, il progetto europeo a sostegno dell’innovazione nella catena del valore dei media. 

    In particolare, il bando selezionerà startup e artisti con idee innovative, creative e d'impatto che affrontino le sfide della disinformazione in diversi ambiti attraverso l’applicazione di dati.

    Il bando MediaFutures offrirà:

    • fino a 80mila euro per startup 
    • e fino a 40mila euro per artisti, 
    • oltre a supporto tecnico e legale, mentorship e training, opportunità di networking, e promozione attraverso eventi UE.

    Possono presentare le candidature entro il 30 agosto le startup, PMI, artisti, compagnie artistiche e gruppi individuali (composti da 2 a 4 membri). 

    Per informazioni clicca qui 

    Nel dettaglio come specificato dallo stesso Ministero, il bando MediaFutures cerca di sostenere modi nuovi e non convenzionali per coinvolgere le persone nel giornalismo, nella scienza e nella democrazia, utilizzando approcci e strumenti provenienti dalle arti, dalla tecnologia e dall'innovazione. 

    I programmi aperti per le candidature sono tre:

    • Startups for Citizens: un programma di accelerazione di sei mesi per startup che costruiscono un prodotto o un servizio che incoraggia modi nuovi di interagire con i contenuti dei media.
    • Startup meets Artist: un programma misto di sei mesi che supporterà team composti da una startup e da un artista per sviluppare in modo collaborativo un nuovo concetto di tecnologia dei dati e delle arti.
    • Artists for Media: un programma di sei mesi per artisti con un concetto innovativo per esplorare i dati e la tecnologia e mettere in discussione l’impatto sugli individui e la società.
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    Start up innovative: trasformare il finanziamento in fondo perduto, da oggi 14.07

    Con Circolare del 4 luglio 2022 il MISE detta le regole per le Start up finanziate con la misura Smart&start per convertire una parte del finanziamento agevolato in contributo a fondo perduto. Questa è la nuova possibilità dedicato alle imprese ad alto contenuto di innovazione segnalata anche da Invitalia sul proprio sito. In particolare, le imprese beneficiarie possono presentare domanda dal 14 luglio 2022 e le modalità di richiesta sono state stabilite dalla suddetta circolare.

    Start up innovative: il finanziamento ricevuto diventa fondo perduto a certe condizioni

    È questa la nuova possibilità per le startup finanziate con Smart&Start Italia, l’incentivo di Invitalia dedicato alle imprese ad alto contenuto di innovazione.

    In particolare, con il Decreto ministeriale del 24 febbraio 2022, si prevedono modifiche al decreto del Ministro dello sviluppo economico 24 settembre 2014 e, tra le altre, si prevede che le startup già ammesse alle agevolazioni possono chiedere di trasformare in fondo perduto una quota del mutuo se nella società vengono realizzati investimenti in capitale di rischio nella forma di investimento in equity, ovvero di conversione in equity di uno strumento in forma di quasi-equity da parte di investitori terzi o di soci persone fisiche.

    Si specifica che a tali fine l'investimento:

    • deve essere perfezionato entro 5 anni dalla concessione della agevolazione
    • non deve determinare una partecipazione di maggioranza nel capitale della start-up anche per effetto della conversione di altri strumenti finanziari di quasi-equity eventualmente sottoscritti 
    • deve essere di almeno 80.000 euro, 
    • avere una durata minima di tre anni 
    • essere effettuato esclusivamente nella forma del conferimento in denaro. 

    In particolare, il finanziamento agevolato è convertibile fino a un importo del 50% delle somme apportate dagli investitori terzi e, comunque, non oltre il 50% del totale delle agevolazioni concesse alla startup.

    Attenzione al fatto che le modalità di richiesta saranno stabilite da un’apposita circolare che verrà pubblicata sui siti del Ministero dello Sviluppo economico e di Invitalia.

    Ricordiamo infine che la misura Smart & Start è rivolta finanzia le startup innovative costituite da non più di 60 mesi e iscritte alla sezione speciale del registro delle imprese.

    Possono chiedere un finanziamento:

    • startup innovative di piccola dimensione, costituite da non più di 60 mesi
    • team di persone fisiche che vogliono costituire una startup innovativa in Italia, anche se residenti all’estero, o cittadini stranieri in possesso dello "startup Visa”
    • imprese straniere che si impegnano a istituire almeno una sede sul territorio italiano

    Per approfondimenti è possibile visitare il sito di Invitalia, soggetto gestore della misura, cliccando qui

    Allegati:
  • Start up e Crowdfunding

    Imprese turistico-culturali: disponibili 50 ML di euro di aiuti

    Con Comunicato dell'11 febbraio 2022 pubblicato sul proprio sito internet, Invitalia, soggetto gestore della misura Cultura Crea informa che sono ancora disponibili 50 milioni di euro per l’incentivo che sostiene la nascita e la crescita di imprese e iniziative no profit nel settore turistico-culturale.

    Attenzione al fatto che i finanziamenti sono attivi nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. 

    Cultura crea: le imprese turisico/culturali beneficiarie

    Cultura Crea si rivolge alle micro, piccole e medie imprese dell’industria culturale e creativa, inclusi i team di persone che vogliono costituire una società, e ai soggetti del terzo settore che vogliono realizzare i loro progetti di investimento in Basilicata, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia (destinatarie dell’intervento PON 2014-2020 Cultura e sviluppo).

    In particolare:

    • l’incentivo per la “Creazione di nuove imprese nell’industria culturale” finanzia:
      • team di persone fisiche che vogliono costituire una impresa, purché la costituzione avvenga entro 30 giorni dalla comunicazione di ammissione alle agevolazioni.
      • le imprese costituite in forma societaria da non oltre 36 mesi, comprese le cooperative
    • l’incentivo per lo “Sviluppo delle imprese dell’industria culturale” finanzia:
      • le imprese costituite in forma societaria  da non meno di 36 mesi, comprese le cooperative
    • l’incentivo per il “Sostegno ai soggetti del terzo settore dell’industria culturale” finanzia imprese e soggetti del terzo settore. In particolare:
      • ONLUS
      • imprese sociali

    Cultura crea: le caratteristiche della agevolazione per le imprese turisico/culturali

    Promosso dal Ministero della Cultura (MIC) e gestito da Invitalia in attuazione del PON FESR "Cultura e Sviluppo" 2014-2020 (Asse Prioritario II), Cultura Crea offre contributi a fondo perduto e mutuo agevolato (entrambi fino al 40% della spesa e fino al 45% per le donne e i giovani) per:

    • startup,
    • imprese consolidate,
    • imprese sociali 
    • o reti d’impresa.

    Tra i vantaggi e i punti di forza dell’incentivo Cultura Crea si ricorda infine che:

    1. è disponibile un contributo per il capitale circolante pari al 50% delle spese di investimento
    2. sono agevolabili le opere murarie, nella misura del 15% del programma complessivamente ammesso
    3. l’impresa può fare riferimento a uno o più attrattori culturali che siano collegati all’attività svolta e non solo al territorio in cui si opera
    4. è disponibile, su richiesta, un servizio di tutoring per lo startup di impresa, fino a un valore massimo di 10.000 euro

    Cultura crea: presenta la domanda 2022

    La domanda può essere inviata esclusivamente online, attraverso la piattaforma informatica di Invitalia.

    Lo sportello è aperto e le domande di finanziamento sono valutate, entro 60 giorni, secondo l’ordine cronologico di arrivo.

    Per richiedere le agevolazioni è necessario:

    1. registrarsi  ai servizi online di Invitalia indicando un indirizzo di posta elettronica ordinario
    2. una volta registrati accedere al sito riservato per compilare direttamente online la domanda, caricare il business plan e la documentazione da allegare

    Per concludere la procedura di presentazione della domanda è necessario disporre di una firma digitale e di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC).
    Le modalità di presentazione, i dettagli sugli incentivi e i criteri di valutazione sono descritti nella Direttiva Operativa n 55/2016 

    Accedi all'area con la modulistica, clicca qui

  • Start up e Crowdfunding

    Startup: il MISE proroga il deposito attestazione mantenimento requisiti alle CCII

    Con lettera circolare n 0278 980 del 30 settembre avente il seguente oggetto "Deposito dell’attestazione di mantenimento dei requisiti abilitanti delle start-up e PMI innovative" il MISE informa che nel perdurare della situazione pandemica, risulti anche per quest’anno 2021 opportuno attenersi ai principi procedurali di particolare favore indicati nella Circolare n. 1/V del 10 settembre 2020, in materia di deposito della attestazione di mantenimento dei requisiti abilitanti delle start-up e delle PMI innovative (ai sensi, rispettivamente, dell’art. 25, c. 16, del DL 179/2012 e dell’art. 4, c. 7, del DL 3/2015).

    In particolare, con la circolare richiamata si evidenziava come la dilazione dei termini per l’approvazione dei bilanci d’esercizio, disposta dall’articolo 106 del DL 18 del 2020 (Cura Italia), che prevede che il termine per le convocazioni delle assemblee delle società tenute all’obbligo del bilancio sia fissato in 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio sociale, indipendentemente dalla previsione statutaria della speciale disposizione di cui all’articolo 2364 c.c., ha inciso direttamente sulla normativa del deposito dell’attestazione di mantenimento dei requisiti abilitanti delle start-up e PMI innovative.  

    In questa ottica, si concedeva spazio al ravvedimento operoso da parte delle società con tardiva presentazione della documentazione fino a quando le Camere di commercio non davano avvio al procedimento di cancellazione dell’ente dal registro per perdita dei requisiti.

    Tale previsione è rinnovata per questo anno 2021.

    Pertanto, le Camere di commercio, come accaduto l'anno passato secondo quanto disposto dalla Circolare n 1/V del 10.09, invieranno una PEC di recall alle Startup e Pmi iscritte nella sezione speciale, invitandole a trasmettere entro un tempo brevissimo l’attestazione.

  • Start up e Crowdfunding

    Sostegni bis: detassate le plusvalenze su partecipazioni in start up innovative

    Con l'art 14 rubricato "Tassazione capital gain start up innovative" contenuto nel Decreto Sostegni bis pubblicato il GU n 123 del 25 maggio 2021 si prevede  un’agevolazione temporanea per gli apporti di capitale di rischio effettuati da persone fisiche, derivanti dalla cessione di partecipazioni in società, qualificate come start up innovative, ai sensi dell’articolo 25 del decreto-legge n. 179 del 2012 o come PMI innovative, ai sensi dell’articolo 4 del decreto-legge n. 3 del 2015. acquisite mediante la sottoscrizione di capitale sociale.

    In particolare, viene prevista l’esenzione dalle imposte sui redditi delle plusvalenze realizzate da persone fisiche al di fuori dell’esercizio d’impresa commerciale, derivanti dalla cessione di partecipazioni in società qualificate:

    • come start up innovative
    • o come PMI innovative

    acquisite mediante la sottoscrizione di capitale sociale dal 1° giugno 2021 al 31 dicembre 2025 e possedute per almeno tre anni.

    Sono inoltre esenti dalle imposte sui redditi, le plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni in società acquisite mediante la sottoscrizione di capitale sociale, da persone fisiche al di fuori dell’esercizio d’impresa commerciale. In questo caso, l’agevolazione è subordinata alle seguenti condizioni:

    • le azioni o quote di partecipazione in società commerciali residenti e non residenti devono essere state acquisite mediante la sottoscrizione di capitale sociale;
    • le plusvalenze realizzate devono essere reinvestite in start up innovative o in PMI innovative, mediante la sottoscrizione di capitale sociale;
    • il reinvestimento deve avvenire entro un anno dalla realizzazione della plusvalenza.

    L’obbligo di reinvestimento è previsto per le plusvalenze realizzate, pertanto, la sottoscrizione di capitale sociale deve essere fatta in denaro.