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    Principi di revisione ISQM: in vigore dal 1° gennaio

    Il MEF con una nota del 28 gennaio ha dato il via ai nuovi principi di revisione ISQM annunciati già a fine 2023 e per i quali vi era l'opzione falcoltativa per il 2024. Per un ripilogo del pregresso leggi anche Nuovi Principi di revisione ISQM: tutti i chiarimenti del MEF. 

    Principi di revisione ISQM: in vigore dal 1° gennaio

    Si precisa che, i revisori legali e le società di revisione legale dei conti annuali e dei conti consolidati iscritti al registro di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39, come modificato dal decreto legislativo 17 luglio 2016, n. 135, sono tenuti ad applicare i principi professionali ISQM (Italia) 1, ISQM (Italia) 2 e ISA (Italia) 220 aggiornato preceduti dalla nuova versione dell’Introduzione ai principi stessi e del Glossario dei termini più utilizzati, elaborati ai sensi dell’articolo 11, comma 2, del decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39, a decorrere dal 1° gennaio 2025:

    • per l’ISQM Italia 1,
    • e dallo svolgimento delle revisioni legali dei bilanci relativi a periodi amministrativi con inizio dalla data medesima o successiva per l’ISQM Italia 2 e per l’ISA Italia 220.

    La determina di adozione RR 184 dell’8 agosto 2023 e i principi professionali di revisione allegati preceduti dalla nuova versione dell’Introduzione ai principi stessi e del Glossario dei termini più utilizzati, sono pubblicati sul sito istituzionale della revisione a questa pagina.

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    Equo compenso: sanzioni dal CNDCEC a chi viola le norme

    Il Consiglio nazionale dei commercialisti ha approvato il nuovo Codice delle sanzioni in vigore da oggi 18 aprile.  E' bene specificare che il precedente regolamento è datato 2016.

    Ricordiamo che dal 1 aprile è entrato in vigore anche il nuovo Codice deontologico, le cui novità sono state declinate anche in termini di sanzioni.

    Leggi anche Codice Deontologico Commercialisti: in vigore dal 1 aprile.

    Equo compenso: dal CNDCEC sanzioni per chi viola le norme

    Tra le principali novità del nuovo regolamento sanzionatorio dei commercialisti sono da segnalare le sanzioni relative alle violazioni delle norme sull’equo compenso.

    In proposito, il comunicato datato 17 aprile del CNDCEC specifica che per le seguenti possibili violazioni:

    • se il professionista conviene con il cliente un compenso iniquo,
    • se predispone un accordo senza informare il cliente dell’obbligo di rispettare le disposizioni in materia,

    è prevista la censura.

    Vediamo sinteticamente le sanzioni come evidenziate dallo stesso CNDCEC:

    • nel caso di esercizio della professione in situazioni di incompatibilità è prevista la sospensione fino ad un anno, 
    • sull'obbligo di assicurazione è prevista una sospensione fino a 6 mesi per chi non stipula una polizza, 
    • sulla mancata comunicazione al cliente degli estremi della polizza sottoscritta si prevede la sanzione della censura, 
    • nel caso di più violazioni deontologiche contemporanee o derivanti dal medesimo fatto si prevede l’applicazione della sanzione prevista per la violazione più grave, 
    • nel caso in cui, nei rapporti con i clienti, il professionista chieda o riceva da colleghi provigioni o vantaggi per la presentazione di un cliente o per la proposta di incarichi, si applica la sospensione fino a tre mesi, 
    • chi suggerisce comportamenti fraudolenti è punito con la sospensione fino a un anno, 
    • per tutte le violazioni in materia di pubblicità e utilizzo improprio dei titoli professionali si applica la sanzione della censura.

    Il presidente De Nuccio ha commentato il nuovo regolamento specificando che: “L’approvazione del nuovo Codice delle sanzioni è la tappa successiva all’approvazione del nuovo Codice deontologico, di cui fotografa tutte le principali novità. Aggiungiamo quindi un nuovo step a questo processo di rinnovamento dei nostri codici per favorire sempre più comportamenti corretti e rispettosi tra colleghi, verso le Istituzioni e verso i nostri clienti”.

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    Professionisti: borse di studio ai figli dalle Casse

    Un comunicato ADEPP (Associazione degli Enti Previdenziali Privati),    avvisa che è stato sottoscritto un  protocollo d’intesa triennale dall’ADEPP, che rappresenta 18 casse di previdenza privatizzate e 2 Casse di assistenza, con piu di 1milione e seicentomila iscritti  e la Conferenza dei Collegi Universitari di Merito (CCUM).

    L'accordo ha l'obiettivo di sostenere con borse di studio il percorso universitario dei figli dei professionisti iscritti alle casse previdenziali aderenti . 

    Le borse di studio  (4000 nelle intenzioni dei firmatari)  aiuteranno a sostenere  finanziariamente gli studenti che saranno ammessi nei prossimi anni accademici ai Collegi Universitari di Merito  italiani riconosciuti dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) Collegio Ghisleri di Pavia Collegio.

    Il protocollo d’intesa siglato definisce le linee guida operative per la definizione e l’attuazione degli interventi di sostegno economico da parte degli enti associati.

     II singoli enti sono chiamati a predisporre dei  bandi che definiranno l'ammontare dellle risorse da destinare agli studenti, i criteri di assegnazione e le modalità di erogazione. Il protocollo prevede inoltre:

    •  la realizzazione di formazione e informazione sulle professioni, l’etica del lavoro professionale e la cultura previdenziale, rivolte a studenti universitari, e
    •  programmi di placement rivolti ai neolaureati.

    In base all’accordo l’ADEPP promuoverà, nei confronti delle  Casse aderenti la pubblicazione dei bandi di concorso rivolti ai giovani studenti, figli dei professionisti iscritti alle Casse, con lo stanziamento di fondi per borse di studio destinate in particolare ai ragazzi che supereranno l’ammissione ai Collegi Universitari di Merito nei prossimi anni accademici, a partire dal 2023-24. 

    I Collegi di merito infatti selezionano gli  studenti  attraverso concorsi che ne valutano i meriti scolastici e le motivazioni personali, valorizzando i talendi indipendentemente dal reddito.

    Piu specificamente i Collegi di merito sono enti non profit in cui gli studenti usucfruiscono di vitto e alloggio, seguono un percorso formativo interdisciplinare e ulteriore rispetto alla facoltà universitaria che hanno scelto  che potenzia la preparazione al mondo del lavoro.

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    Preiscrizione Cassa Commercialisti: novità per i tirocinanti?

    La Cassa Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili (Cnpadc) introduce un nuovo obbligo per i tirocinanti.

    La previsione riguarda i giovani che abbiano aperto la P.IVA per svolgere attività simili a quella professionale e che, allo stato attuale devono pertanto iscriversi alla gestione separata dell’Inps, versando un contributo pari al 25%.

    La novità che la Cassa intende introdurre mediante la delibera che modifica lo Statuto e previa approvazione da parte dei Ministeri del Lavoro e dell’Economia, consiste nell’obbligo per i tirocinanti con partita iva, di iscriversi subito all’ente di previdenza della categoria (e non più all’Inps). In questo modo viene previsto:

    • il versamento di una percentuale pari al 12% di quanto dichiarato come fatturato annuo e quindi un’aliquota inferiore rispetto a quanto richiesto dall’Inps;
    • l’esenzione dal pagamento del contributo minimo che gli iscritti generalmente corrispondono ogni anno;
    • la possibilità di usufruire della polizza sanitaria gratuita riservata agli iscritti.

    In questo modo verrebbe uniformato il trattamento previdenziale tra gli aspiranti dottori commercialisti (a prescindere dall’apertura o meno della partita iva) e verrebbe  inoltre evitata l’incombenza relativa al passaggio dall’Inps alla Cassa al momento del superamento dell’esame e della conseguente iscrizione all’Albo.

    Continuano quindi le iniziative della Cnpadc, come evidenziato dal Presidente della stessa Walter Anedda, volte ad incentivare la libera professione e a fornire delle agevolazioni con particolare attenzione nei confronti dei neo-iscritti.