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    ASD e Dichiarazione dei redditi: principio della Cassazione

    Con l’ordinanza n. 28091 del 31 ottobre 2024 la Cassazione ha sancito un principio secondo il quale le Associazioni sportive dilettantistiche, anche qualora optino per il regime fiscale agevolato (legge n. 398/1991), sono tenute alla presentazione della dichiarazione, indipendentemente dal fatto di aver o meno prodotto dei redditi.

    La Cassazione specifica che in base all'articolo 1, comma 1 del Dpr n. 600/1973, infatti, "ogni soggetto passivo deve dichiarare annualmente i redditi posseduti anche se non ne consegue alcun debito d'imposta".

    Pertanto, l’accertamento induttivo effettuato a seguito di verifica fiscale effettuata presso una srl a cui l’associazione sportiva aveva fatturato l’attività pubblicitaria svolta, è legittimo.

    Vediamo i fatti di causa.

    ASD: quando devono presentare la dichiarazione dei redditi

    L'Agenzia delle Entrate notificava ad una associazione esercente attività sportiva dilettantistica, un avviso di accertamento con il quale, constatato che l'ente suddetto aveva omesso di presentare le dichiarazioni fiscali relative all'anno 2006, determinava induttivamente, ai sensi degli artt. 39, comma 2, del D.P.R. n. 600 del 1973e 55, comma 1, del D.P.R. n. 633 del 1972, il reddito d'impresa, il valore della produzione netta e il volume d'affari da sottoporre a tassazione, rispettivamente, ai fini dell'IRES, dell'IRAP e dell'IVA.

    L'atto impositivo era stato emesso a seguito di verifica fiscale condotta presso una srl da cui era emerso che tale società aveva annotato nel registro degli acquisti una ft emessa nei suoi confronti dalla predetta associazione, inerente ad attività pubblicitaria svolta nell'anno 2005.

    La contribuente impugnava l'avviso di accertamento dinanzi alla Commissione Tributaria Provinciale, che accoglieva il suo ricorso, annullando l'atto.

     La decisione veniva successivamente confermata dalla Commissione Tributaria Regionale la quale rigettava l'appello dell'Amministrazione Finanziaria.

     A fondamento della pronuncia adottata il collegio regionale osservava che:

    • doveva ritenersi illegittimo l'accertamento "sintetico" effettuato dall'Ufficio nei confronti dell'Associazione, poiché le associazioni sportive dilettantistiche sono esonerate dall'obbligo di tenuta delle scritture contabili;
    • la contribuente non era, in ogni caso, obbligata a presentare la dichiarazione fiscale relativa al periodo d'imposta 2006, non avendo prodotto alcun reddito in quell'anno.

    L'Agenzia delle Entrate ha proposto ricorso per Cassazione affidato a tre motivi, con il terzo dei quali si sostiene che avrebbe errato il giudice di secondo grado nell'affermare che le associazioni sportive dilettantistiche sono esentate dagli obblighi di tenuta delle scritture contabili e di presentazione della dichiarazione dei redditi.

    Veniva obiettato che dette associazioni, qualora svolgano anche attività commerciale, sono obbligate alla tenuta di una contabilità separata, sicchè la contribuente avrebbe comunque dovuto annotare le fatture emesse per prestazioni diverse da quelle meramente sportive e presentare le prescritte dichiarazioni fiscali.

    Si contestava anche l'impugnata sentenza nella parte in cui sancisce l'illegittimità dell'operato accertamento "induttivo", impropriamente definito "sintetico", sull'erroneo presupposto che l'Associazione non avesse prodotto alcun reddito d'impresa nel periodo d'imposta in verifica.

    Secondo la Cassazione il primo e il terzo motivo sono fondati e il secondo è assorbito, e in relazione al terzo motivo evidenzia che, per giurisprudenza della Corte, le associazioni sportive dilettantistiche, anche qualora optino per il regime fiscale agevolato previsto dall'art. 1 della L. n. 398 del 1991, sono comunque tenute alla presentazione della dichiarazione dei redditi, indipendentemente dal fatto di averli o meno prodotti; tanto in virtù dell'art. 1 , comma 1, del D.P.R. n. 600 del 1973 , in base al quale:

    • "ogni soggetto passivo deve dichiarare annualmente i redditi posseduti anche se non ne consegue alcun debito d'imposta";
    •  "i soggetti obbligati alla tenuta di scritture contabili, di cui all'articolo 13, devono presentare la dichiarazione anche in mancanza di redditi" (cfr. Cass. n. 9973/2023).

    Occorre, poi, tener presente che, ai sensi dell'art. 2 della citata legge:

    • soltanto le associazioni sportive dilettantistiche che abbiano optato per il regime fiscale agevolato ivi previsto sono espressamente esonerate dagli obblighi di tenuta delle scritture contabili prescritti dagli artt. 14 , 15 , 16, 18e 20del D.P.R. n. 600 del 1973e da quelli di cui al titolo II del D.P.R. n. 633 del 1972 (comma 1)
    • i soggetti che fruiscono dell'esonero devono in ogni caso annotare nella distinta d'incasso o nella dichiarazione d'incasso di cui agli artt. 8 e 13 del D.P.R. n. 640 del 1972 , opportunamente integrate, qualsiasi provento conseguito nell'esercizio di attività commerciali (comma 2);
    • le fatture emesse e quelle di acquisto devono essere numerate progressivamente per anno solare e conservate a norma dell'art. 39 del D.P.R. n. 633 del 1972 e dell'art. 22 del D.P.R. n. 600 del 1973(comma 4).

    La Cassazione afferma che ha indubbiamente errato la CTR nel sostenere, in violazione dell'art. 1, comma 1, del D.P.R. n. 600 del 1973, che la contribuente non fosse obbligata a presentare la dichiarazione dei redditi per l'anno 2006.

    Nel contempo, poiché dalla ricostruzione fattuale della vicenda da essa operata non emerge l'avvenuto esercizio dell'opzione di cui si è detto, il collegio regionale è pure incorso nella falsa applicazione dell'art. 2 , comma 1, della L. n. 398 del 1991 nel momento in cui ha apoditticamente asserito che l'Associazione risultava esentata dall'obbligo di tenuta delle scritture contabili.

    Riguardo, infine, alla contestazione involgente l'affermata illegittimità dell'accertamento induttivo compiuto dall'Ufficio nella quale si sostanzia la formulata denuncia di violazione dell'art. 39 , comma 2, del D.P.R. n. 600 del 1973, essa rimane assorbita dalla riscontrata apparenza della motivazione resa dalla CTR sul punto relativo alla produzione di reddito d'impresa da parte della contribuente.

    In definitiva, il primo e il terzo motivo sono fondati, mentre il secondo rimane assorbito.

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    Personalità giuridica ETS: chiarimenti del Ministero sul patrimonio sociale

    Con Nota n. 15849/2024 con oggetto: Requisiti del patrimonio minimo degli Enti del Terzo settore ai fini del conseguimento della personalità giuridica. Patrimonio formato da "intangible assets". il ministero del Lavoro fornisce chiarimenti in merito alla verifica dei requisiti da parte del Notaio.

    Personalità giuridica ETS: chirimenti del Ministero sul patrimonio sociale

    Il Minstero con la nota in oggetto replica ad un quesito su Enti che, ai fini dell'acquisizione della personalità giuridica collegata all'iscrizione nel Runts, sulla base di documentazione contabile e peritale asseverata, accompagnano l'istanza "con la dichiarazione che il proprio patrimonio minimo consiste esclusivamente o prevalentemente in cd. ‘intangible assets' costituiti da proprietà intellettuale (a titolo di esempio in progetto/corso/percorso formativo)". 

    Viene richiesto un parere circa l'idoneità ai fini del conseguimento della personalità giuridica di un patrimonio consistente prevalentemente in un apporto in opere e servizi, come nell'esempio citato.

    La nota ricorda intanto che l'art. 22 comma 4 del CTS, oltre a far riferimento ad una "somma liquida e disponibile, non inferiore a 15.000 euro per le associazioni e a 30.000 euro per le fondazioni", prevede in alternativa anche la possibilità che tale patrimonio sia "costituito da beni diversi dal denaro".

    La formulazione adottata dal legislatore, secondo l'opinione riportata in vari studi, escluderebbe:

    • "la possibilità di dotare l'ente di un patrimonio costituito da prestazioni di opera o di servizi oppure da crediti" 
    •  "la possibilità di apportare al patrimonio degli ETS le prestazioni di opere e servizi in quanto esse non sarebbero facilmente monetizzabili
    • "la possibilità di procedere alla costituzione di un ETS con personalità giuridica mediante conferimento d'opera o di servizi, anche se garantiti da polizza assicurativa o fidejussione bancaria…così come il conferimento di crediti", considerato che proprio la definizione rinvenibile nell'art. 22 CTS rimanderebbe alla definizione dei beni quali "cose che possono formare oggetto di diritti" (art. 810 c.c.), comprensiva dei beni immateriali (brevetti, marchi, etc.) ma non dei diritti che hanno per oggetto un comportamento soggettivo"

    Tali posizioni, derivanti da un'attenta lettura delle norme alla luce del quadro giuridico generale, secondo la nota ministeriale appaiono condivisibili, anche in considerazione della peculiarità degli enti del Terzo settore, che, privi di scopo di lucro e volti al perseguimento non dell'interesse dei singoli soci, come nel caso dei soggetti aventi forma societaria, ma del cd. "bene comune" nelle sue molteplici declinazioni, necessitando quindi di particolari tutele anche sotto il profilo delle garanzie.

    Du qui, viene richiamata l'importanza della responsabilità del notaio che, prima di presentare l'istanza di iscrizione al Runts o quella volta a conseguire la personalità giuridica di un ente già iscritto, deve attentamente verificare in via preliminare la sussistenza dei requisiti di legge, compreso quello riguardante il patrimonio minimo, costituito nei modi di legge, potendo, ove accerti che gli stessi non sussistano, esimersi dal deposito dandone comunicazione motivata ai committenti. 

    Sotto questo profilo, l'ufficio che ha ricevuto l'istanza pur potendo attraverso interlocuzioni preliminari segnalare la questione al notaio, rimetterà in ultima analisi a questo la questione, rinviando eventualmente alla sede di controllo la verifica sulla regolarità del patrimonio minimo, procedendo eventualmente ad invitare l'ente alla ricostituzione dello stesso qualora abbia ragionevoli motivi per ritenere che lo stesso si sia ridotto al di sotto della soglia di legge, richiedendo che gli incrementi siano effettuati in denaro o altri beni adeguatamente periziati, escludendo la possibilità di fare ricorso ad opere o servizi.

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    Tax credit sponsorizzazioni sportive: in scadenza il 15 novembre

    Il Decreto Omnibus in vigore dal 10 agosto contiene una agevolazione per le ASD e SSD, relativamente alle spese di sponsorizzazione, vediamo i dettagli per presentare le domande entro il 15 novembre.

    Tax credit sponsorizzazioni sportive 2024: la proroga al 15 novembre

    Con l'art 4 del decreto si prevede, al fine di sostenere gli operatori del settore sportivo, le disposizioni sul bonus sposorizzazioni sportive, di cui all'articolo 81 del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126, si applicano anche agli investimenti pubblicitari effettuati dalla data di entrata in vigore del presente decreto fino al 15 novembre 2024. 
    La misura è di fatto una proroga del bonus, leggi anche: Tax credit sponsorizzazioni sportive: domande entro il 10.08

    Viene precisato che per l'attuazione del presente comma è autorizzata la spesa di 7milioni di euro per l'anno 2024, che costituisce limite di spesa.

    Tax credit sponsorizzazioni sportive 2024: chi riguarda

    Come precisato dal decreto, l'investimento in campagne pubblicitarie deve essere di importo complessivo non inferiore a 10.000 euro e rivolto a leghe e societa' sportive professionistiche e societa' ed associazioni sportive dilettantistiche con ricavi di cui all'articolo 85, comma 1, lettere a) e b), del testo unico delle imposte sui redditi di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, relativi al periodo d'imposta 2023, e comunque prodotti in Italia, almeno pari a 150.000 euro e non superiori a 15 milioni di euro. 

    Qualora l'investimento sia rivolto a leghe e societa' sportive professionistiche e societa' ed associazioni sportive dilettantistiche che si siano costituite a decorrere dal 1° gennaio 2023, il requisito di cui al primo periodo relativo ai ricavi non trova applicazione.

    Attenzione al fatto che le societa' sportive professionistiche e societa' ed associazioni sportive dilettantistiche ertificano di svolgere attivita' sportiva giovanile.
    Viene previsto che, nel caso di insufficienza delle risorse disponibili rispetto alle richieste ammesse, si procede alla ripartizione tra i beneficiari in misura proporzionale al credito d'imposta spettante con un limite individuale per soggetto pari al 5 per cento del totale delle risorse annue. 

    Sono esclusi dalla disposizione gli investimenti in campagne pubblicitarie, incluse le sponsorizzazioni, nei confronti di soggetti che aderiscono al regime previsto dalla legge 16 dicembre 1991, n. 398.
    Il credito d'imposta e' utilizzabile esclusivamente in compensazione, ai sensi dell'articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, previa istanza diretta al Dipartimento dello sport della Presidenza del Consiglio dei ministri. 

    Infine, attenzione al fatto che sul sito web del Dipartimento per lo sport della Presidenza del Consiglio dei ministri, e' pubblicato con efficacia di pubblicita' notizia apposito avviso di fissazione dei termini per la presentazione delle domande secondo quanto gia' previsto dall'articolo 3, comma 1, del citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 30 dicembre 2020, n. 196.

    L'avviso di cui si tratta non risulta ancora pubblicato.

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    Bando ausili sportivi disabili ASD/SSD: esaurimento risorse al 18 ottobre

    Il Dipartimento per lo sport ha pubblicato il bando 2024 per i contributi per l'acquisto di ausili sportivi rivolto alle associazioni e società sportive dilettantistiche.

    In data 18 ottobre con avviso viene comunicato che le richieste dei contributi destinati al finanziamento degli interventi previsti dal Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano e finalizzati alle iniziative volte alla promozione dell’avviamento all’esercizio della pratica sportiva delle persone disabili mediante l’utilizzo di ausili per lo sport, hanno coperto interamente il Fondo messo a disposizione dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dell’11 aprile 2024.

    Di conseguenza, non è più consentito presentare richiesta tramite la piattaforma informatica.

    Bando ausili sportivi disabili ASD/SSD: i beneficiari

    La domanda di accesso al Fondo può essere presentata esclusivamente da una Associazione Sportiva Dilettantistica/Società Sportiva Dilettantistica, ASD/SSD, (soggetto richiedente) presso la quale il destinatario finale dell’ausilio sportivo (beneficiario) sia tesserato.
    L’ASD/SSD non potrà presentare domanda di accesso al Fondo per il beneficiario del contributo erogato con i precedenti avvisi, né per la stessa disciplina né per una diversa.
    Il soggetto richiedente, che presenta la domanda per conto del proprio tesserato, deve essere regolarmente affiliato a una Federazione Sportiva riconosciuta, ai fini sportivi, dal Comitato Italiano Paralimpico e iscritta al Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche consultabile sul sito internet https://registro.sportesalute.eu/.
    Ogni soggetto richiedente può presentare richiesta di contributo per l’acquisto dell’ausilio sportivo per un massimo di n. 3 beneficiari nel caso di sport individuali e n. 5 beneficiari nel caso di sport di squadra. 

    Per le ASD/SSD polisportive i suddetti limiti si intendono cumulabili per ciascuna disciplina praticata.
    I beneficiari, destinatari finali dell’ausilio sportivo, sono persone fisiche:

    • a) residenti in Italia;
    • b) con una disabilità “eleggibile” in base alle determinazioni assunte dall’International Paralympic Committee;
    • c) tesserate per una ASD/SSD affiliata a una Federazione Sportiva Nazionale Paralimpica, Federazione Sportiva Paralimpica, Disciplina Sportiva Paralimpica, Disciplina Sportiva Associata Paralimpica, come indicato nell’allegato n. 2 del Regolamento, che non abbiano mai partecipato al Campionato Nazionale Assoluto della disciplina per la quale è richiesto l’ausilio
    • d) in possesso del “Certificato di idoneità alla pratica di attività sportiva di tipo non agonistico” rilasciato ai sensi del DM 24 aprile 2013 e in corso di validità alla data di presentazione della domanda.

    Ciascun beneficiario, diverso da chi ha già beneficiato del contributo erogato con i precedenti avvisi, potrà richiedere l’ausilio sportivo tramite una sola ASD/SSD e relativamente a una sola disciplina sportiva

    Bando ausili sportivi disabili ASD/SSD: presenta la domanda

    La domanda di contributo dovrà essere inserita sulla piattaforma informatica raggiungibile all’indirizzo: 

    ATTENZIONE le risorse sono esaurite al 18 ottobre e pertanto è chiusa la piattaforma per le domande.

    La procedura di presentazione della domanda è interamente guidata ed è dettagliatamente descritta nel “Regolamento per l’erogazione a titolo gratuito di ausili destinati all’avviamento alla pratica sportiva delle persone con disabilità, di cui alla Legge n. 205 del 27 dicembre 2017 e s .m.i., al successivo D.P.C.M. 11 aprile 2024” e nel “Manuale utente”.

    La registrazione sulla piattaforma e l’invio della domanda attraverso la piattaforma sarà consentito a partire dalle ore 12.00 del giorno 27 settembre 2024.

    Il corretto inserimento dei dati è a completo ed esclusivo rischio del soggetto richiedente.
    La presentazione del progetto deve essere formulata tramite la domanda presente sul portale dal legale rappresentante del soggetto richiedente il contributo.

    Bando ausili sportivi disabili ASD/SSD: importo del contributo

    Per ciascun ausilio è necessario acquisire il relativo preventivo di spesa, da allegare alla richiesta, predisposto da parte dell’operatore economico autorizzato alla costruzione dell’ausilio sportivo o alla sua commercializzazione e intestato al soggetto richiedente. 

    Il preventivo deve necessariamente riportare il costo totale della fornitura (compresa IVA) che non deve essere superiore al prezzo massimo indicato nell’allegato n. 3 del “Regolamento per l’erogazione a titolo gratuito di ausili destinati all’avviamento alla pratica sportiva delle persone con disabilità, di cui alla Legge n. 205 del 27 dicembre 2017 e s.m.i. e al successivo D.P.C.M. 11 aprile 2024”.

    Allegati:
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    ETS e Fondo progetti interesse generale: domande entro il 24 ottobre

    Il Ministero del lavoro con avviso n 2/2024 disciplina le regole per accedere al finanziamento di iniziative e progetti di rilevanza nazionale per gli enti del terzo settore.

    Lart. 72, comma 1, del D.Lgs. n. 117 del 2017 prevede che il  Fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel Terzo settore sia destinato a sostenere, anche attraverso le reti associative lo svolgimento di attività di interesse generale ex articolo 5 del codice, costituenti oggetto di iniziative e progetti promossi da organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e fondazioni del Terzo settore, iscritti nel Registro unico nazionale del Terzo settore.
    Con atto di indirizzo del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, adottato con D.M. n. 122 del 29 luglio 2024,sono stati individuati gli obiettivi generali, le aree prioritarie di intervento e le linee di attività finanziabili attraverso il fondo di cui all’art. 72 del D.Lgs. n. 117 del 2017, per l’annualità 2024, a valere sulle risorse disponibili, pari a complessivi € 22.770.000,00, di cui:

    • € 19.950.000,00 afferenti al fondo ex articolo 72 del D. Lgs. n. 117 del 2017
    • € 2.820.000,00 afferenti all’ articolo 73 del D. Lgs. n. 117 del 2017, da destinare alle ODV, APS e alle fondazioni
       del Terzo Settore.

    Le iniziative e i progetti di rilevanza nazionale dovranno prevedere lo svolgimento di una o più delle attività di interesse generale ricomprese tra quelle di cui all’articolo 5 del Codice del Terzo settore ed essere svolte in conformità alle norme particolari che ne disciplinano l’esercizio in coerenza con i rispettivi atti costitutivi e/o statuti.

    Come previsto dal DM n 122/2024 le iniziative e i progetti di rilevanza nazionale dovranno prevedere lo svolgimento di attività in almeno 10 Regioni (sono equiparate alle Regioni ai fini della presente tipologia le province autonome di Trento e Bolzano). 

    Il finanziamento ministeriale complessivo per ciascuna iniziativa o progetto, considera la rilevanza nazionale dei progetti e l'oportunità di conseguire sinergie tra gli enti proponenti, non potrà essere inferiore a 250.000 euro nè superare l'importo di 600.000 euro.

    Fondo progetti interesse generale terzo settore: istruzioni

    I soggetti proponenti devono presentare, a pena di esclusione, apposita domanda di ammissione al finanziamento, Modello-A-Domanda di ammissione al finanziamento.
    In caso di partenariato, l’istanza di ammissione al finanziamento deve essere compilata solo dal soggetto capofila e accompagnata dalla dichiarazione resa dal legale rappresentante di ciascun partner, redatta secondo il Modello A1_Dichiarazione di partecipazione al partenariato, attestante la volontà di partecipare al partenariato.
    Detta dichiarazione dovrà essere presentata anche per le collaborazioni gratuite  econdo il Modello-A3-Dichiarazione di collaborazione.
    Nel caso di Reti, l’Ente proponente dovrà indicare gli associati/affiliati che partecipano alla realizzazione del progetto o iniziativa, compilando il Modello A2_Reti-associati-affiliati.
    La predetta domanda deve, inoltre, essere accompagnata dal Modello-B-Dichiarazioni sostitutive ex artt. 46 e 47 del D.P.R. n. 4452000 in caso di presenza di partner, contenente le seguenti dichiarazioni rese ai sensi degli artt. 46 e 47 del D.P.R. n. 445 del 2000 e s.m.i., attestanti:

    • che il progetto/iniziativa presentato non forma oggetto di altri finanziamenti pubblici, nazionali e/o comunitari;
    • l’insussistenza, nei confronti del rappresentante legale e dei componenti degli organi di amministrazione delle cause di divieto, di sospensione o di decadenza di cui all’art. 67 del D. Lgs. n. 159/2011 e s.m.i. di cui va allegato apposito elenco contenente le loro generalità;
    • l’insussistenza di carichi pendenti e/o di condanne penali a carico del rappresentante legale e dei componenti degli organi di Amministrazione ai sensi dell’art. 94 del D.Lgs. n. 36/2023;
    • che l’ente è in regola con gli obblighi relativi al pagamento dei contributi previdenziali ed assistenziali a favore dei lavoratori;
    • che l’ente è in regola con gli obblighi relativi al pagamento delle imposte, dirette ed indirette, e delle tasse;
    • che l’Ente nel triennio 2021-2023 abbia maturato un’esperienza analoga, ovvero sia stato beneficiario di contributi per l’attuazione di interventi nelle aree prioritarie di cui alla proposta progettuale come riportati nel Modello F_Elementi inerenti ai criteri di valutazione, Foglio A1_Ente Capofila e Partner o Associazioni/affiliati nel quale saranno inserite le esperienze dell’Ente proponente/capofila e quelle, eventualmente, degli Enti Partner ed Enti Associati/affiliati.

    Tutti gli enti partecipanti dovranno, pena l’esclusione, produrre, se non presenti nel RUNTS, copia dello statuto aggiornato e dell’ultimo bilancio consuntivo approvato o, in alternativa, indicare che gli stessi sono pubblicati sul proprio sito internet, fornendo l’URL di riferimento di entrambi.

    Per ogni proposta progettuale o iniziativa dovrà essere presentata, pena l’esclusione, la scheda anagrafica, compilata in ogni sua parte, dal soggetto proponente e da ciascun eventuale partner, utilizzando esclusivamente il Modello-C-Scheda anagrafica del soggetto proponente e degli eventuali partner.

    Inoltre, l’Ente proponente dovrà compilare il Modello-F_Elementi inerenti ai criteri di valutazione inserendo anche i dati dei Partner e/o associati laddove richiesti.

    Fondo progetti interesse generale terzo settore: domande dal 23 settembre

    Per la presentazione delle iniziative o progetti dovrà essere utilizzata, a pena di esclusione, la seguente modulistica:

    • Modello A (Domanda di ammissione al finanziamento);
    • Modello A1 (Dichiarazione di partecipazione al partenariato);
    • Modello A2 (Dichiarazione Rete sugli associati-affiliati);
    • Modello A3 (Dichiarazione di collaborazione);
    • Modello B (Dichiarazioni sostitutive ex artt. 46 e 47 del D.P.R. n. 445/2000);
    • Modello C (Scheda anagrafica del soggetto proponente e degli eventuali partner);
    • Modello D (Scheda della proposta);
    • Modello E (Piano finanziario);
    • Modello-F_Elementi inerenti ai criteri di valutazione.

    Tutta la documentazone è scaricabile qui

    La documentazione suindicata dovrà essere caricata, pena l’esclusione, sulla piattaforma accessibile al seguente indirizzo: https://servizi.lavoro.gov.it/ a partire dal 23 settembre 2024 e sarà possibile accedervi esclusivamente utilizzando le proprie credenziali SPID

    Il richiedente, dopo essersi registrato, compila l’istanza disponibile sulla Piattaforma. 

    Ai fini del completamento della compilazione dell’istanza di accesso al finanziamento pubblico, al soggetto istante è richiesto il possesso di una casella di posta elettronica certificata attiva. 

    La compilazione della domanda potrà avvenire dalle ore 12.00 del 23 settembre 2024 sino alle ore 20.00 del 22 ottobre 2024 utilizzando la Piattaforma.

    ATTENZIONE al fatto che il termine in scadenza il 22 ottobre è prorogato alle ore 20.00 del giorno 24 ottobre con Decreto n 253 del dipartimento delle politiche sociale del 17 ottobre. 

    Allegati:
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    Operazioni ASD e SSD: fuori campo IVA fino al 31.12

    Pubblicato in GU del giorno 8 ottobre la legge di conversione del DL Omnibus vediamo cosa contiene l'art 3 rubricato  Disposizioni in materia di associazioni e società sportive dilettantistiche.

    Operazioni ASD e SSD: fuori campo IVA fino al 31.12

    Le norme introdotte con la legge di conversione del DL Omnibus, dispongono che, fino alla data di applicazione delle disposizioni di cui all’articolo 5, comma 15-quater, del decreto-legge n. 146 del 2021, fissata al 1° gennaio 2025, possono essere poste fuori dal campo di applicazione dell’IVA le operazioni rese da associazioni e società sportive dilettantistiche, per le quali dal primo gennaio 2025 è previsto, ai sensi della citata disposizione, il passaggio al regime di esenzione dell’IVA.

    La norma fa salvi i comportamenti dei contribuenti adottati prima della data di entrata in vigore del presente decreto.

    Nel dettaglio attualmente il comma 15-quater dell’articolo 5 del decreto-legge n. 146 del 2021, intervenendo sul DPR n. 633 del 1972, modifica il regime IVA applicabile a determinate operazioni.

    Sinteticamente, si dispone il passaggio dal “fuori campo IVA” al regime di esenzione dall’IVA di alcune specifiche operazioni e l’inserimento di alcune  prestazioni tra le operazioni esenti, in presenza di specifiche condizioni.

    Nel dettaglio, si introducono:

    • modifiche all’articolo 4 del DPR 633 del 1972, recante individuazione delle operazioni che rientrano nell’esercizio di imprese (operazioni commerciali) e alle quali, pertanto, si applica la disciplina IVA. In particolare sono state eliminate alcune esclusioni (e quindi sono state inserite nel campo di applicazione IVA), effettuate in presenza di specifici requisiti;
    •  modifiche all’articolo 10 del DPR 633 del 72, al fine di includere le suddette operazioni tra quelle esenti ai fini IVA 

    Successivamente, sono intervenute diverse norme sulla decorrenza del nuovo regime: l’articolo 1, comma 683, della legge n. 234 del 2021 (legge di bilancio 2022) che ha fissato inizialmente la decorrenza al 1° gennaio 2024, poi differita al 1° luglio 2024 da parte dell’articolo 4, comma 2-bis, del decreto-legge n. 51 del 2023 e da ultimo posticipata al 1° gennaio 2025 dall’articolo 3, comma 12- sexies, del decreto-legge n. 215 del 2023.

    Leggi: IVA al 5% per i corsi di sci, snowboard:  per chi e da quando per ulteriori approfondimenti sulle novità del dl omnibus.

  • Enti no-profit

    Fondo perduto piscine e impianti sportivi 2024: possibile modificare l’IBAN dal 1° luglio

    Con Avviso del Dipartimento dello sport, si comunica che a partire dalle ore 12.00 del prossimo 1° luglio le ASD/SSD beneficiarie del contributo a fondo perduto per la gestione di impianti natatori e di impianti sportivi diversi dai natatori di cui al D.P.C.M. del 24 marzo 2023 potranno accedere alla piattaforma attivata dal Dipartimento, raggiungibile al link:

    • https://avvisibandi.sport.governo.it/
    • al solo scopo di modificare i dati dell’iban entro il termine di 20 giorni decorrenti dalla pubblicazione di questo avviso, ovvero dal 26 giugno.

    Fondo perduto piscine e impianti sportivi 2024: avviso per modifiche IBAN

    Il Dipartimento, nello stesso avviso del 26 giugno ha precisato che nessun adempimento è richiesto qualora l’IBAN non sia cambiato.

    Inoltre, si comunica che l'erogazione avverrà comunque in maniera automatica nei confronti dei beneficiari dei contributi di cui al D.P.C.M. del 24 marzo 2023 in base a quanto stabilito dagli articoli 3 e 4 del decreto di riparto del Ministro per lo Sport e i Giovani di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze dell’11 aprile 2024.

    indicato dal Dipartimento.

  • Enti no-profit

    Digitalizzazione ETS: domande entro il 19 luglio

    Il bando digitalizzazione ETS prevede aiuti per le imprese del terzo settore con domande entro il 19 luglio sulla piattaforma re@dy.

    Gli interventi proposti potranno prevedere azioni di: 

    • formazione digitale, di base e/o avanzata, per dipendenti, collaboratori stabili e volontari, attraverso l’utilizzo di metodologie e pratiche innovative, affinché essi maturino maggiori competenze e consapevolezza in ambito digitale, assumano un ruolo (pro)attivo nel processo di transizione digitale delle proprie organizzazioni e aumentino la propria velocità di adattamento ai cambiamenti imposti dalla digitalizzazione e dalla trasformazione digitale; 
    • coerente integrazione di sessioni formative per lo sviluppo e/o miglioramento delle competenze non cognitive (soft o life skills), complementari a quelle digitali, al fine di costruire percorsi di crescita professionale capaci di insistere sulle competenze “soft” (es. creatività, ragionamento critico ed empatia, capacità relazionali e sociali); 
    • implementazione di una soluzione digitale volta al miglioramento dell’efficienza interna (organizzazione e processi interni) e/o esterna (servizi offerti alla collettività), coerente con la proposta progettuale ed in generale funzionale al contesto in cui le organizzazioni coinvolte operano. La formazione relativa all’utilizzo di tale soluzione digitale potrà rappresentare solo parte di un più ampio programma formativo indirizzato ai lavoratori, che pertanto dovrà presentare un assetto strutturato comprendente argomenti di carattere strategico e professionalizzante in ambito digitale; 
    • attivazione, sostegno e accompagnamento dei beneficiari al fine di coinvolgerli efficacemente nei percorsi formativi, attraverso la proposta di attività pratiche ed esperienziali (es. role modelling, tutoring, coaching, mentoring), che ne incentivino la partecipazione attiva durante tutto l’arco della formazione fino al suo completamento; 
    • messa a disposizione di sessioni di orientamento per far emergere le conoscenze e abilità dei beneficiari, al fine di valorizzare le loro potenzialità e attitudini professionali misurando i diversi livelli di partenza in termini di fabbisogni formativi e sviluppando un percorso di reskilling e/o upskilling digitale efficace.

    Bando digitale sociale 2024: che cos’è

    Sul sito del Fondo per la repubblica Digitale viene pubblicato il bando per la digitalizzazione degli ETS.

    La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. 

    Il digitale, infatti, può sostenere e agevolare il lavoro delle organizzazioni non profit.

    L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali.

    Con l’obiettivo di sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale, il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa sociale ha pubblicato il bando “Digitale sociale” che mette a disposizione 15 milioni di euro.

    Bando digitale sociale 2024: beneficiari

    Le proposte progettuali possono essere presentate da partenariati di almeno due soggetti.

    All’interno del partenariato dovranno essere presenti una rete formale o un gruppo di enti privati non profit che presentano un bisogno comune di empowerment delle competenze digitali dei propri dipendenti e/o collaboratori stabili, inclusi i volontari; un soggetto pubblico o privato non profit con comprovata esperienza nella realizzazione di progetti in ambito digitale, che contribuisca a costruire il percorso formativo più adatto alle esigenze manifestate e sia eventualmente in grado di sviluppare una soluzione digitale funzionale alle necessità degli enti.

    Bando digitale sociale 2024: presenta la domanda

    I soggetti interessati possono presentare i progetti, corredati di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro il 19 luglio 2024. 

    Per informazioni: 

      • lunedì e venerdì, ore 9:30 – 13:30
      • mercoledì, ore 14:30 – 17:00

    Si consiglia di non registrarsi e di non presentare i progetti a ridosso della scadenza, in quanto potrebbero verificarsi rallentamenti del sistema dovuti all’elevato numero di utenti contemporaneamente online. 

    Altresì, si consiglia di prendere visione dei documenti “Manuale di registrazione alla piattaforma Re@dy” e “Guida alla presentazione dei progetti”, disponibili sul sito internet www.fondorepubblicadigitale.it, per ulteriori indicazioni circa la registrazione sulla piattaforma Re@dy e la presentazione delle proposte progettuali.

    Allegati:
  • Enti no-profit

    Spettanza Art bonus: chiarimento per un Teatro in ristrutturazione

    Con la Risposta a interpello n 133 del 17 giugno le Entrate chiariscono il perimetro di spettanza dell'art bonus nel caso di un Teatro donato al Comune e posto in ristrutturazione da una Fondazione concessionaria dell'immobile che non solo lo utilizza per attività culturali ma lo ha posto in ristrutturazione.

    Sono escluse dal bonus le spese di gestione del teatro, mentre ne sono incluse altre, vediamo maggiori dettagli dalla replica ADE, sentito il Ministero della Cultura competente per materia.

    Spettanza Art bonus: chiariento ADE per un Teatro in ristrutturazione

    L'ente istante è una Fondazone di diritto privato, senza fini di lucro, con lo scopo di ripristinare e mantenere  un elevato standard di servizi in favore della collettività, istituito nel 2020 e iscritto al  Registro Unico Nazionale del Terzo Settore. L'Istante rappresenta: ­                 

    • di  aver  acquisto  un immobile  chiuso in  quanto  dichiarato  inagibile,  per  donarlo,  nel  2021,  al Comune che, nel  2019, con  apposita delibera aveva già preventivamente accettato l'immobile in donazione e stabilito che lo avrebbe concesso a titolo gratuito alla costituenda Fondazione nei 9 anni successivi al  collaudo degli interventi; ­         
    • che, nel 2021, il Teatro è stato concesso in affidamento alla Fondazione ed è  stato dichiarato di interesse storico e artistico e assoggettato al vincolo di cui all'articolo  10 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, con decreto del Ministero della Cultura; ­ 
    • che in forza di tale concessione e in qualità di concessionario ­affidatario si occupa dell'opera di integrale restauro dell'immobile, «nonché della dotazione di nuove  attrezzature ed impianti necessari per la gestione e l'allestimento di spettacoli teatrali e cinematografici»; ­         
    • che, come stabilito dall'accordo di concessione, nei 9 anni successivi al  collaudo degli interventi di restauro, avrà diritto allo sfruttamento economico del Teatro.  Al termine di tale periodo di concessione, la Fondazione restituirà al Comune il Teatro nello  stato in cui  si troverà all'esito dell'utilizzo,  senza alcun obbligo di  remissione a  nuovo; ­     
    • che come indicato nell'accordo di concessione, il Comune, dovrà contribuire,  ad ogni stagione teatrale e fino al termine della concessione, alle spese di gestione con  un  versamento a  favore  della Fondazione  di  un importo annuo  non inferiore ad euro  200.000.

    L'Istante inoltre evidenzia che intende svolgere in via esclusiva e principale  le seguenti attività di interesse generale: ­     

    • gestione del Teatro, recuperandone e sviluppando il patrimonio immobiliare, produttivo, artistico, musicale, tecnico e professionale; 
    • organizzazione e gestione di attività culturali, artistiche e ricreative di interesse sociale, incluse attività, anche editoriali, di promozione e di diffusione della cultura e della pratica del volontariato e delle attività di interesse generale di cui  all'articolo 5 del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117; ­         
    • promozione e sviluppo della cultura, dell'arte, dello spettacolo, di tutte le  espressioni teatrali nonché dell'arte cinematografica. 

    L'Istante ha evidenziato di aver ricevuto somme sotto forma di erogazioni liberali a sostegno: ­         

    • del parziale finanziamento del progetto di acquisto del Teatro nel 2020, nonché dei lavori e delle spese di restauro dello stesso; ­         
    • della propria attività di gestione e, in particolare, della realizzazione della stagione teatrale e spettacolistica in corso e futura; ­         
    • dell'acquisto della strumentazione multimediale di cui il Teatro necessita  per lo svolgimento dell'attività spettacolistica. 

    Ciò posto, la Fondazione chiede se i soggetti che effettuano erogazioni liberali in danaro finalizzate a:

    • sostenere sia il finanziamento del progetto di ristrutturazione del Teatro, 
    • sia  quelle destinate al sostenimento dei propri costi di gestione, 
    • sia le erogazioni presenti e  future effettuate a sostegno della propria attività di organizzazione di spettacoli presso l'immobile ricevuto in concessione, 
    • possono fruire del credito d'imposta di cui all'articolo  1, comma 1, del decreto legge 31 maggio 2014, n. 83 (c.d. Art bonus).

    Teatro in ristrutturazione: quando spetta l’art bonus

    L'agenzia dopo aver riepilogato tutta la normativa di riferimento specifica che con riferimento alla fattispecie in esame, al fine di giungere ad una definizione  condivisa della questione, è stato necessario acquisire il parere dal competente Ministero  della cultura. 

    Esso ha affermato, che «Con riferimento alle erogazioni ricevute dalla Fondazione per gli interventi di restauro da effettuare sull'immobile, si ritiene che queste possano essere ammesse al beneficio. Tanto in ragione dell'appartenenza del bene ad un ente pubblico territoriale, nonché dell'intervenuta dichiarazione di interesse culturale. Inoltre, come specificato dalla norma primaria, il credito d'imposta è riconosciuto anche alle erogazioni effettuate per interventi di manutenzione e restauro di beni culturali pubblici destinate a soggetti concessionari o affidatari del bene. Al contrario, per quanto  concerne le erogazioni destinate a sostenere i costi di gestione della Fondazione nonché l'organizzazione di attività spettacolistica, non è possibile rinvenire in capo all'Istante i requisiti necessari al riconoscimento della misura in oggetto. Diversamente da quanto prospettato dall'Istante, infatti, il sostegno delle attività svolte dalla fondazione, sia con riferimento ai costi di gestione della medesima che con  riferimento all'attività  svolta presso l'immobile in parola, non può configurarsi come sostegno a istituti o luoghi della cultura di appartenenza pubblica. Ai fini di tale qualifica, ciò che rileva sono gli istituti puntualmente individuati dall'articolo 101 del Codice dei beni culturali e del paesaggio  (musei, biblioteche, archivi, aree e parchi archeologici, complessi monumentali).». Ciò in quanto, come affermato nelle citate circolari n. 24/E del 2014 e n. 34/ E del 2023, ai  fini dell'applicazione del beneficio  fiscale occorre  fare  riferimento «al  ''sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica (i.e., come  espressamente precisato negli atti parlamentari, musei, biblioteche, archivi, aree e parchi archeologici, complessi monumentali, come definiti dall'articolo 101 del Codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42)''. […]. A nulla rileva il riferimento al concetto di appartenenza pubblica astrattamente  rinvenibile in capo alla Fondazione in ragione della ''gestione di un patrimonio culturale  di appartenenza  pubblica'',  dal  momento  che  l'immobile  non  può  qualificarsi  come  istituto o luogo della cultura.». 

    Alla  luce  di  quanto illustrato,  si  ritiene  che  le  erogazioni  liberali  destinate  a  sostenere gli interventi di manutenzione e restauro del Teatro possano essere ammesse  al beneficio fiscale dell'Art bonus di cui all'articolo 1, comma 1, del decreto legge n. 83  del 2014. 

    Diversamente, le erogazioni liberali destinate al sostenimento dei costi di gestione  della Fondazione istante, nonché le erogazioni destinate al sostegno dell'organizzazione di attività spettacolistica, non rientrano nell'ambito di applicazione del beneficio fiscale.

    Allegati:
  • Enti no-profit

    Riqualificazione energetica ONLUS, odv e aps: contributi in arrivo

    La legge di conversione del DL 39/2024 approvato da Camera e Senato è attesa in Gazzetta Ufficiale per la definitiva entrata in vigore.

    Tra le novità che reca la conversione del DL vi è un Fondo con contributi per:

    • ONLUS,
    • APS,
    • ODV,

    per ristrutturazione e riqualificazione energetica.

    Vediamo cosa si prevede e le risorse stanziante per questa misura.

    Riqualificazione energetica ONLUS, odv e aps: contributi in arrivo

    La norma inserita nel corso dell'esame al Senato, istituisce un fondo per il 2025, avente una dotazione di 100 milioni di euro, per il riconoscimento di contributi, relativi ad alcune tipologie di interventi nel settore edile, in favore:

    • delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS) iscritte alla relativa anagrafe, 
    • nonché delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di promozione sociale, interessate dal processo di trasmigrazione dai relativi registri speciali al Registro unico nazionale del Terzo settore.

    Gli interventi in oggetto attengono alla riqualificazione energetica o strutturale.

    Si demanda a un decreto ministeriale la definizione delle disposizioni attuative, ivi compresa la determinazione del limite massimo del contributo spettante a ciascun richiedente.

    La richiesta del contributo deve essere presentata all’ENEA, mentre la concessione del medesimo contributo compete al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica.

    Il contributo è subordinato alla condizione che gli interventi concernano immobili iscritti nello stato patrimoniale dell’ente e direttamente utilizzati per lo svolgimento di attività rientranti nelle finalità statutarie.